Schizofrenia Elettorale

 In POLITICA

Quindi vediamo se ho compreso bene la questione delle alleanze di sinistra, che con tutto quello che sta succedendo qualche dubbio su come e chi votare alle prossime elezioni politiche del 2018 mi sta sorgendo:

  1. Dopo l’antipasto di Civati anche Bersani, D’Alema & Co. lasciano il PD e formano Articolo 1 – MDP (ma – come ci ha insegnato Makkox – era tanto meglio Arturo!).
  2. Al Nazareno rispondono “ce ne faremo una ragione” e il fior fiore degli analisti politici della nazione sostengono che finalmente i democratici potranno governare senza la sindrome del fuoco amico (perché come noto Bersani, D’Alema & Co. non hanno mai governato ma fatto sempre opposizione!): meglio Verdini che la sinistra.
  3. Arriva il Rosatellum. Per non turbare la luna di miele con Forza Italia e Berlusconi, Renzi appoggia una legge schizofrenica che ha buone possibilità di essere impallata (sarebbe la terza consecutiva!!!) dalla Corte Costituzionale: non viene previsto il voto disgiunto e il voto sull’uninominale vale anche per il proporzionale e viceversa.
  4. Bersani, D’Alema & Co. presentano degli emendamenti almeno per il voto disgiunto e i più temerari anche per impedire le multicandidature che tanto a cuore stanno ad Alfano, vero e unico trionfatore della legislatura.
  5. Senza voto disgiunto è impossibile fare qualunque accordo di desistenza, sul modello vincente dell’Ulivo 1996 (quello che secondo la vulgata comune è stato abbattuto dal patto Marini-D’Alema e non da Rifondazione Comunista, secondo anche quanto ammesso dall’ondivago Giuliano Pisapia).
  6. Per tutta risposta, il PD chiede e il governo esegue che venga posta la questione di fiducia su un disegno di legge di iniziativa parlamentare. E non una volta, quattro volte per camera! Otto volte! Stop agli emendamenti, tanto ‘ndo vanno sti sinistri! Vocazione maggioritaria vorrà dire qualcosa!
  7. Il tempo di capirci un po’ e le prime simulazioni cominciano a preoccupare chi al Nazareno e nelle redazioni dei giornali più filogovernativi ancora sanno fare i conti elettorali, visto che alla fine i voti si contano e si pesano, non si simulano.
  8. Terrore puro dopo le elezioni siciliane. Comincia il lavoro di un mediatore d’eccezione, Piero Fassino, e già in molti incrociano le dita per l’ennesima profezia del grissino, dopo quelle rivolte a Grillo e all’attuale sindaca di Torino, Appendino.
  9. Tre partitini della sinistra decidono di mettersi insieme – caso più unico che raro nella storia italiana – e investono Piero Grasso come futuro leader. Si uniscono ma i giornali principali in coro scrivono che la sinistra si divide: mah!
  10. I primi sondaggi attribuiscono un buon effetto traino al Presidente del Senato e la lista “Liberi e Uguali” (personalmente trovo il nome orrendo!) viene attestata di un 10% di consensi (che mi sembrano un botto, ma anche Nadia Urbinati oggi su Repubblica dà possibile quella cifra per cui da buon ingnorante mi taccio!).
  11. Al Nazareno cominciano a farsela sotto e guidati dal Conducator in persona da Fazio inaugurano la nuova campagna social contro Piero Grasso e la nuova lista unitaria: poiché Speranza ha affermato che la lista sarà in competizione con il PD in ogni collegio, ecco che i “sinistri” (vengono chiamati così dai sinceri e leali democratici del PD) vogliono in realtà far perdere il Partito Democratico anziché battere destra e grillini. Il PD – adesso! – vorrebbe un accordo almeno nei collegi dove rischia di soccombere: peccato che il voto disgiunto non sia possibile … (vedasi punto 5!). Par di capire che nel PD ritengono probabile che gli elettori scappati e nauseati dal loro partito e ormai nel bosco (cit. Bersani) voterebbero di corsa anche un candidato del Nazareno qualora facessero un accordo con “Liberi e Uguali” in nome della lotta alle destre e al Movimento Cinque Stelle. Ancora non è stato trovato un oculato ed educato opinion leader che formuli in maniera gentile ai dirigenti democratici la seguente risposta: “Manc’ po’ cazz'”!
  12. Nel bosco tutto sommato si sta bene e non devi nemmeno scegliere fra Scalfari e Sallusti: incontri personaggi più simpatici, come questo chipmunk nel New Hampshire. È un po’ permaloso ma anche simpatico, spiritoso e racconta tante fake news. L’ho chiamato Matteo.
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