Il sogno da bambino
Non sono mai stato accompagnato da un grande fisico, anzi: non proprio alto, ho lottato e continuo a lottare contro un metabolismo che non mi ha fatto di certo sconti nella vita e che mi ha regalato una struttura a “fisarmonica”, gonfiandomi e sgonfiandomi al primo bicchiere di birra ingurgitato! Ho amato e amo tanti sport. Il calcio, ovviamente, come la quasi totalità dei bambini che hanno giocato per strada pur senza alcun talento! Poi ho provato con il tennis ma non ero proprio il massimo della disciplina negli allenamenti!
Il nuoto invece l’ho sempre praticato decentemente e soprattutto con una seria disciplina: amo l’acqua e la sensazione che ti dà quando come un criceto sulla sua ruota cominci a girare in vasca. Adoro l’adrenalina dell’istante in cui il giudice fischia tre volte e ti prepari accanto al blocco di partenza. Amo l’istante in cui la tromba della partenza ti fa scattare dentro l’acqua e tu cominci la sfida e ti misuri con te stesso, con i tuoi progressi e con i tuoi sacrifici.
Quando ero piccino avrei dovuto partecipare a una gara alle piscine comunali di Catania: ancora oggi, a distanza di oltre trent’anni, riprovo la stessa delusione se ripenso al momento in cui realizzai che non avrei più partecipato (avevo un problema fisico e non ho potuto continuare con l’agonismo) né a quella gare né ovviamente a quelle future. Ecco il solo fatto che sabato 28 maggio salirò sul blocco di partenza dell’Aquatics Centre di Londra, nel parco olimpico dove nel 2012 Michael Phelps ha scritto la storia del nuoto contemporaneo, mi ripaga di quella delusione e di tutte le altre che avrei avuto se avessi continuato a nuotare!
Sarà per quel bambino un po’ una rivincita: se la natura non è stata con lui così clemente, donandogli chissà altri e ben nascosti talenti, almeno per una volta potrà togliersi una soddisfazione sportiva, partecipando a un evento internazionale dell’unico sport che ha sempre praticato benino! E anche se i tempi saranno un’eternità, anche se sicuramente sarà una lumaca rispetto agli altri che si cimenteranno nell’acqua londinese, almeno il giorno dopo potrà tornare a casa contento e felice di vedere i sacrifici di una stagione coronarsi nella più importante manifestazione alla quale abbia mai partecipato.
Credits: l’immagine in cima al post è basata su una fotografia scattata dal mio compagno di squadra Luca Papetta che ringrazio.