Alter Ego
Dieci anni. Tanti ne sono passati da quel marzo del 2006 quando incontrai dopo tantissimo tempo un vecchio amico e collega di università, fotografo anche lui ma molto più bravo di me. Gli raccontai del mio passaggio alla fotografia digitale, dopo che mia moglie – anzi all’epoca ancora fidanzata, visto che ci saremmo sposati sette mesi dopo – mi aveva regalato la Canon EOS 350D, una fotocamera entry-level che comunque era entry soltanto di nome, visto che costava un botto! Lui aveva un sito internet e io accarezzavo da tempo l’idea di possedere un dominio internet, una vetrina digitale per se stessi e per le proprie attività. Così registrai da un noto provider italiano www.vincenzopistorio.com che sarebbe stato il mio alter ego digitale per tanto tempo.
Dopo una versione beta della quale non conservo nemmeno mezzo screenshot, nel gennaio del 2007 venne alla luce la sua prima vera versione, costruita tutta da me, mettendomi il cappello che ho sempre rifiutato, quello dell’informatico, cercando di digerire astrusi vocaboli e incomprensibili codici che mi avrebbero riportato con la mente ai primi anni novanta, quando all’università dovevo studiare Fondamenti di Informatica (penso la materia più detestata e l’esame più dimenticato della mia vita!).
Ne raccontai qualcosa in un post che faceva parte di un blog sul quale avrei voluto parlare del mio progetto di fare della fotografia qualcosa di più di un mero hobby. Quel blog non ebbe molto successo e non soltanto perché lo si doveva scrivere in inglese per stare sul mercato: era piuttosto la cartina di tornasole di qualcosa che stavo rovinando – la passione per la fotografia – ossessionato dalla migrazione della mia carriera full time.
Nel frattempo, dopo una figlia e un primo trasloco a Catania, prendeva corpo Trentamila Piedi sopra lo Stivale che non soltanto assorbiva ogni mia energia residuale ma sicuramente stava diventando il complementare alla fotografia, una sorta di laboratorio creativo nel quale riscoprivo il piacere della scrittura e la voglia di dar corpo alla passione per il giornalismo che aveva avuto origine nella notte dei tempi del liceo.
Purtroppo di quelle prime versioni del blog non ho più nessuna traccia grafica: d’altronde cinque anni – su internet – sono un’era geologica.
Qualche mese dopo il blog cambiò casa: dalla piattaforma gratuita su wordpress.com si passò a un’installazione wordpress.org, con un nuovo tema grafico che consentiva un controllo pressoché totale sul codice, sui contenuti e sulla pubblicità.
In quel periodo, circa due anni e mezzo fa, mi prese una furiosa voglia di aggiornamento: la piattaforma più diffusa per il blogging era in realtà ottima anche per la gestione di portfolio fotografici e di siti più evoluti. D’altra parte ci sarà una spiegazione sul perché wordpress ha la leadership mondiale sui Content Management Systems, cioè sui sistemi per la gestione dei contenuti sui portali informativi!
Così di buona lena cominciai a studiare quale potessero essere i migliori temi per la gestione di un magazzino magari non estesissimo ma certamente abbastanza pieno di immagini: all’epoca avevo messo in rete oltre 5.000 fotografie e gestire le gallerie a mano era diventato proibitivo. Così acquistai da una software farm americana un tema pensato proprio per uno Stock Photography Business: è il tema che vedete ancora sul negozio, almeno fino a quando resisterà a questa seconda ondata di aggiornamenti.
Il lavoro su questo store fu molto lungo e travagliato: inizialmente pensavo di riuscire anche a terminare una vetrina decente per le mie foto entro le festività natalizie del 2013. Ma qualche limitazione tecnica dell’hosting provider del tempo (poi cambiato lo scorso anno) e soprattutto dell’atavico problema della banda larga comportarono uno slittamento nei miei progetti. Quando finalmente il negozio fu lanciato venne il turno di mettere mano a un sito che ponesse in risalto alcune – e non tutte come in passato – delle mie migliori fotografie, in maniera tale che fosse maggiormente chiaro il messaggio al visitatore di cosa fosse per me la fotografia.
Fu così che acquistai un nuovo tema wordpress – uno dei più costosi ma con una valanga di caratteristiche – e cominciai a studiarne le potenzialità per realizzare un nuovo portfolio fotografico.
Questo nuovo progetto mi impegnò tantissimo: persino in moto o in acqua pensavo alle cose da mettere a punto, a come gestire le immagini o come rendere pubblici i feedback che in tutti questi anni avevo ricevuto privatamente sulla mia email.
Mi piacque l’idea di utilizzare i più moderni slider, codici che consentono al webmaster di rendere più accattivante un sito o un portale di informazione.
E quello che vedete qui sopra è stato l’aspetto del mio sito ogni volta che si digitava www.vincenzopistorio.com. Lo è stato fino a oggi, quando ho completato la fusione fra fotografia e blog: una scelta che si è resa necessaria per una serie di ragioni, alcune pratiche altre più psicologiche. Innanzi tutto un’unico ambiente mi consente di ridurre i tempi di manutenzione: sebbene il motore sottostante fosse lo stesso, ogni aggiornamento implicava il doppio dell’attività. Poi c’era uno spreco di risorse, visto che si trattava di due installazioni wordpress identiche, senza che si potessero condividere – per esempio – i file multimediali. Ma soprattutto c’era una questione psicologica: “photographer, blogger, writer, traveller” – così ho scritto sui vari social ma non è che questi mondi creativi siano nettamente separati.
La fotografia e la scrittura rappresentano insieme il mio alter ego in rete e quindi è stato naturale partorire questo avvicinamento, culminato nella fusione fra i due siti.
Rimane in piedi – probabilmente ancora per poco – il negozio: sto studiando infatti la possibilità di utilizzare nuovi sistemi che consentono di interfacciarsi direttamente con una propria vetrina su importanti laboratori americani per la stampa fotografica sicché da liberare nuove energie per curare maggiormente i contenuti del sito e non perdere troppo tempo dietro a codici e all’informatica.
Fra qualche giorno cambierà l’homepage di questo sito ma il motore sottostante ormai è definitivo: credo di essermi spinto al massimo sia per quanto riguarda i costi sostenuti finora sia per le mie attuali competenze informatiche. Personalizzare ulteriormente il codice significherebbe mettersi nuovamente a studiare le novità tecniche di wordpress ma non è ciò che sento di voler fare.
Ciò che mi piace pensare è che questo sito rappresenti il luogo dove il mio lavoro in rete possa trovare la sua casa, la sua dimensione, la sua vetrina: tante idee ho in mente, alcune più creative altre meno, e questo spazio in mezzo al grande mare della rete sarà la mia isola virtuale, come una – molto più grande – lo è nella realtà. Sarà qui dove con immagini e parole racconterò ciò che più sentirò come mio, vi narrerò dei miei viaggi, vi spiffererò novità della mia vita, vi parlerò di me.