Dieci minuti

 In LIFE

Soltanto dieci minuti in più: tanto è durata la mia sgambata mattutina, la prima da quando ho abbandonato la moto. Pensavo di fare poco più di tre chilometri, ripiegare la mia bici Dahon e salire sul primo treno della metropolitana che partiva dal capolinea vicino casa mia. Ho pensato invece di proseguire e confrontare i due percorsi.

Questi sono i risultati:

ConfrontoBiciMoto

Qualche riflessione.

Innanzi tutto ho sbagliato abbigliamento: tirava un po’ di vento stamattina e ho pensato di sfruttare lo stesso giubbetto da moto che ho usato sino a venerdì scorso. Solo che stavolta erano le mie gambe a muovere il “motore” e quindi ho sudato molto. Da domani ne dovrò tenere conto.

Tuttavia è anche vero che i tre chilometri che separano il palazzo dove abito dalla metro sono abbastanza semplici: a parte una salita iniziale, che comunque non senti troppo grazie ai rapporti della bici (ne ha 7), tutto il percorso è pianeggiante e anche con marciapiedi abbastanza ampi da evitare il contatto con le auto e le moto nei punti più critici. Quindi non si dovrebbe sudare più di tanto!

Sono riuscito a recuperare la mia borsa da serbatoio che da tank bag è diventata un bike basket: ottimo per sfruttare meglio il portapacchi della bicicletta.

La velocità media è stata di 14 km/h:  un po’ bassa, ma le condizioni del traffico, quando ero obbligato ad andare sulla strada stretto fra le auto, non consentivano colpi sui pedali più incisivi. Per il resto è stata una pedalata molto proficua e divertente.

Vi confesso che stamattina ero molto teso: quando si prende una decisione così drastica, peraltro inappellabile visto che la moto l’ho voluta vendere subito, è normale che la prima cosa che passa per la mente è domandarsi se non si sia fatta una cavolata! Invece vi posso dire questo: si può fare! Anzi, chi come me ha la possibilità di abitare non molto lontano da una metro e dal posto di lavoro, dovrebbe proprio farlo: non soltanto contribuirebbe a migliorare la situazione ambientale delle nostre città (l’aria a Roma fa veramente schifo in mezzo al traffico!) ma ne guadagnerebbe soprattutto di salute e di umore: ogni mattina era una lotta al semaforo, il cambio della moto stressatissimo (non ricordo più l’ultima volta che ho messo la sesta nella moto!), liti con gli automobilisti! Oggi invece neanche mi sembrava di stare su due ruote, a parte naturalmente quando mi sono scoperto inzuppato di sudore (ma quella è colpa mia!). Stasera la proviamo in metropolitana: se no, che bici pieghevole è!

 

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