Buone Azioni e Buone Intenzioni
Qualche settimana fa abbiamo ricevuto la comunicazione che sabato 14 marzo 2015 i nostri figli avrebbero recuperato il giorno di lezioni perso a dicembre e che anche i genitori avrebbero potuto partecipare per rendere la “nostra” scuola più bella: in effetti però non avevamo capito a pieno in che modo avessimo potuto partecipare. In quella lettera – infatti – si chiedevano maestranze professionali: fabbri, per il cancello e la recinzione; idraulici, per i lavandini dei bagni; elettricisti, per i citofoni. Poiché chi scrive lavora sempre davanti allo schermo di un computer, e il suo “talento fai-da-te” è meglio che lo esprima soltanto fra le mura di casa, non si sarebbe certo potuto proporre per lavori “seri”. Sabato mattina però siamo andati tutti e tre a scuola, sperando di poter dare comunque una mano!
Con grande sorpresa abbiamo scoperto che non soltanto servivano “mani professionali” (e siano benedette quelle dei genitori che sono riusciti a fare miracoli!) ma che anche due braccia abbastanza allenate non sarebbero state certamente disprezzate per pulire il giardino dalle cartacce e aiutare i nostri figli a tenere in ordine la loro bella scuola.
Come tutti i bambini, anche la nostra piccola era entusiasta di partecipare a una giornata molto bella organizzata da Legambiente nell’ambito dell’Operazione Scuole Pulite: “nontiscordardimè” – questo il titolo della campagna – è stata una giornata dedicata a migliorare gli edifici scolastici, organizzando insieme a genitori e bambini piccoli interventi di manutenzione. I piccoli sono stati aiutati dai genitori ad abbellire alcuni spazi della scuola costruendo delle piccole aiuole e i più competenti – fra i papà – hanno realizzato una bella e robusta recinzione per proteggere piante e fiori che gli scolari avevano piantato.
Mentre i bambini più grandi venivano impiegati in lavori più pesanti, quali ramazzare i viali, pulire le aiuole attorno ai campi sportivi e riempire i sacchi che poi gli adulti avrebbero portato nel punto di raccolta, i più piccini sono stati impegnati nella realizzazione di un orto, seminando pomodori, melanzane, prezzemolo.
Al termine della mattinata la “nostra” scuola – che già è comunque molto bella essendo relativamente nuova – è apparsa completamente diversa: ordinata e pulita, invogliava persino noi adulti a tornare sui banchi!
Insieme ai volontari dell’organizzazione ambientalista abbiamo anche avuto il piacere di ospitare nella nostra scuola Shari Arison, imprenditrice e filantropa (presente nella classifica “World’s most powerful women” di Forbes), che guidava un gruppo di attivisti israeliani presenti a Roma per il “Good Deeds Day 2015“, una giornata dedicata alle “buone azioni”, un’iniziativa per il bene comune che ha coinvolto 58 paesi nel mondo. L’Urbe quest’anno è stata “capitale” del Good Deeds Day 2015 e certamente non ha sfigurato. Ho chiacchierato amabilmente con alcuni di loro e li ho trovati molto impressionati dal vedere così tanti genitori – in molti nemmeno ci conoscevamo – dare una mano per rendere la nostra scuola ancora più confortevole per i nostri bambini. “Good Deeds Day” è una bella iniziativa, inventata nel 2007 proprio da Shari Arison e che si celebra ogni anno durante il mese di marzo: lo scopo è quello di creare un momento di attenzione mondiale sull’importanza (oggi più che mai) del dedicarsi al bene comune che funzioni come ispiratore di una cultura da promuovere tutti i giorni dell’anno nel quotidiano di ogni singola persona. Negli Stati Uniti, il Good Deeds Day è ormai una tradizione consolidata, seguita dai maggiori network televisivi (da ABC a MTV).
«Se hai buoni pensieri, buone parole e agisci per il bene, questo circolo virtuoso farà crescere il mondo» – sostiene la promotrice di questa giornata: sinceramente non possiamo che essere d’accordo e felici che questa iniziativa sia approdata finalmente a Roma che ha risposto con un grande successo di adesioni (oltre 180 associazioni e istituzioni) nei due giorni del fine settimana e nonostante una domenica ancora invernale.
Al termine della mattinata trascorsa a scuola molti di noi genitori eravamo dispiaciuti che l’iniziativa non fosse stata estesa anche al pomeriggio. Vuoi per il tanto lavoro ancora da fare per aumentare il decoro della nostra cittadella degli studi, e certamente aiutati da una deliziosa mattinata quasi primaverile, la stragrande maggioranza dei papà e delle mamme si sono dati appuntamento per un’altra sessione di pulizia, sperando – onestamente – che se ne sia tratto anche l’insegnamento da trasmettere ai nostri figli, specialmente per quanto concerne il trattamento dei rifiuti (troppi), la maggior parte dei quali proveniente sicuramente dalle merendine dopo la fine delle lezioni quotidiane.
Ma è stata anche l’occasione per valutare positivamente un modello di imprenditoria che sente il dovere di restituire qualcosa alla collettività dal successo ottenuto nella vita. Per chi conosce il mondo anglosassone ciò è qualcosa di arcinoto, ma che da noi fatica a farsi strada non soltanto per un certo egoismo delle classi dirigenti (e non solo!) ma anche per la stoltezza di alcune norme (ricordate quante polemiche per il restauro del Colosseo da parte di Della Valle?).
Noi ci auguriamo che i nostri figli abbiano recepito il messaggio di solidarietà e di rispetto per l’ambiente circostante che hanno ricevuto: personalmente ho lavorato molto con i bambini di una terza classe, impegnatissimi nel sistemare aiuole e vialetti attorno alla palestra, e ho trovato una ricchezza in loro che spesso si fatica a trovare negli adulti, presi come siamo da mille impegni e concentrati – troppo – soltanto su noi stessi e sui nostri affari.
p.s. grazie a Patrick Tancu e la TTa per il materiale stampa informativo su GDD2015