Genitori stellari

 In LIFE
Quando ho sentito i TG mostrare la telefonata fra l’astronauta Samantha Cristoforetti e la sua mamma per la prima volta mi è capitata una cosa nuova. Anziché immedesimarmi nell’esploratrice spaziale, come mi era capitato – e credo chiunque – la sera prima dal divano dal divano osservando il razzo Soyuz portare i cosmonauti verso la Stazione Spaziale Internazionale, ieri mattina pensavo alla mamma di questa giovane donna di 37 anni che da due giorni si trova a 400 km sopra di noi.

C’è qualcosa di incredibile, di magico, che avviene dentro ciascuno di noi nel preciso istante nel quale si realizza che la tua vita è cambiata per sempre per l’avvento di una creatura che dondoli tra le tue braccia. Se una donna ha il “tempo” per abituarsi, con quell’esserino che le cresce dentro la pancia, noi uomini siamo catapultati improvvisamente dentro una realtà totalmente diversa.
Come nel film Stargate oltrepassando la porta stellare!

Ho immaginato la mamma di Sam e pensavo a cosa le potesse mai balenare per la mente, con la figlia così in alto. Soprattutto ho pensato a cosa avesse potuto provare per sei lunghissime ore, tanto è durato il viaggio orbitale prima dell’aggancio con la ISS.
Se mio padre mi chiama almeno tre volte in otto ore da Catania a Roma, se vuole rassicurazioni di avvenuto atterraggio (e controlla pure su internet!) dopo appena un’ora di volo, cos’avrà mai provato questa donna sapendo che la figlia era sparata da un razzo fuori dall’orbita terrestre?
E immagino anche che preoccupazione sapendo che la figlia non assaporerà più i suoi manicaretti, preparati con l’amore che soltanto una donna sa mettere nel preparare le pietanze per i propri figli, e dovrà accontentarsi di cibo re-idratato!
La verità è che i figli ti cambiano la vita per sempre, modificandoti persino il tuo modo di pensare, le tue priorità, l’ordine di importanza che prima mettevi nelle cose.
Mi è capitato che le volte in cui mia figlia era rimasta a casa della cugina faticassi a prendere sonno per l’assenza del suo respiro nella stanza di fronte. Oggi penso a questa donna che ha la propria “bambina” – perché per noi genitori rimarranno bambini per sempre – lassù, senza poterla guardare dormire e senza poter tranquillizzare se stessa che tutto va per il verso giusto.
Alzerà lo sguardo in cielo la notte, magari cercando di intravedere la ISS quando sarà possibile dall’Italia, immaginando una carezza sulla testa, come quelle che ogni notte noi rivolgiamo ai nostri figli.
Avrà provato sì un grandissimo orgoglio, questa mamma della prima cosmonauta italiana, ma chissà quanta apprensione. E sono quasi sicuro che non vedrà l’ora che arrivi primavera quando potrà riabbracciare la sua piccola stella oggi in cielo.

Recommended Posts
CONTATTAMI

Per qualunque informazione scrivimi e ti risponderò al più presto possibile.

Not readable? Change text. captcha txt
0
VINCENZOPISTORIO.COM