Arrivano tutti lì
Alla fine arrivano tutti lì, dove Steve Jobs era già giunto prima: così fu per le finestre, il multitouch, la user friendly interface. Adesso è il turno di copiare i negozi, gli Apple’s Store.
Ma se prima si trattava comunque di tecnologia e una nicchia di noi appassionati, e tifosi, con la solita diatriba tra chi considera il fondatore di Apple un profeta e chi invece lo considera un demonio perché ha distrutto la bontà intrinseca dell’informatica, la notizia che Federico Rampini ci fornisce da Manhattan farà sì tremare i polsi a Macy’s – anche se a noi importa un fico secco della Rinascente a stelle e strisce – ma ci dà ulteriore conferma di quanto le idee di Stefanino Lavori fossero di fatto anticipatrici.
Racconta, il corrispondente di Repubblica da New York, che Amazon aprirà in pieno centro, a non molti isolati dal santuario Apple della Quinta Strada, il suo primo negozio “fisico“: innanzi tutto diverrà un punto ritiro ordini poi ovviamente qualcos’altro.
È una rivoluzione per la distribuzione organizzata (un ritiro ordini in pieno centro a Manhattan è una novità già in sé) ma è anche un’incredibile ritorno alla fisicità, dopo decenni nei quali siamo stati quasi intontiti di quanto fosse bello e quanto fosse meglio acquistare tutto on line, stare soltanto in rete, quanto si riducessero i costi, etc.
D’altronde dopo il lettore di libri e il Kindle Fire in alta definizione, un buon tablet, evidentemente Jeff Bezos si è reso conto che ancora gli uomini hanno questo antico vizio: voler toccare di persona le cose e voler trascorrere il tempo a contatto con altri umani anziché soltanto tra macchine.
Ma c’è forse qualcosa di più serio economicamente e socialmente: è la consapevolezza che la rete, l’internet, l’informatica, i computer di tutti i tipi ormai veramente personal con l’avvento degli smartphone, sono ormai diventati una commodity, tanto quanto la luce e il gas, l’acqua e il telefono. Fanno parte – di certo in America, in Italia siamo ancora arretratissimi sulla penetrazione tecnologica – delle cose normalissime che una società mette a disposizione tra i servizi: ma non rappresentano un mondo a sé, sono soltanto un medium come mille altre cose, un elettrodomestico come altri, indispensabile come una lavatrice o una lavapiatti ma senza nessuna particolare virtù salvifica, come spesso ci siamo sentiti ripetere dai sacerdoti dell’informatica.
Anche perché se facessimo un sondaggio temo che computer, tablet e smartphone non vincerebbero affatto con la lavatrice.