Piccoli autori
Disegna tantissimo e quando non lo fa dipinge.
Strappa e getta nell’immondizia pochissimi di questi disegni.
Poi ne prende alcuni, li seleziona, li ordina, li impagina e ne fa un libro, inventando – dalle figure che lei stessa ha ritratto, dalle poche parole scritte che ancora conosce e da scarabocchi che nel suo intento rappresentano il testo che non è ancora in grado di vergare – storie, racconti, fiabe.
Con tanto di nome e cognome in copertina!
Sarà che ha sempre vissuto circondata da libri, sarà che ha visto le copie dei quattro testi che portano il suo cognome in copertina («Papà, ma qui c’è scritto “Pistorio”, vero?» – mi chiedeva lo scorso anno quando arrivarono le copie dei libri), sarà che leggiamo o inventiamo storie prima di addormentarci (nel senso che spesso mi addormento molto prima di lei!) sta di fatto che mia figlia è affascinata dalla lettura e dalla scrittura.
E più cresce più le sue storie sono articolate, piene di fantasia e di dettagli. E persino con una buona sintassi per una bambina che ancora non ha compiuto sei anni e che frequenta la prima!
Sono orgoglioso di lei e di questa sua passione artistico-letteraria: nonostante il bombardamento di stimoli audiovisivi, dalla vecchia televisione ai nuovi tablet, la cara vecchia penna e il vetusto foglio di carta ancora hanno la meglio sui bambini.
Avrà tempo per imparare a scrivere sulla tastiera e a sfogliare un libro o un giornale sull’iPad: non c’è niente di meglio che addormentarsi con bel libro sulla pancia, senza bip e vibrazioni che ti annunciano l’ultimo tweet o l’ennesima e-mail!
Un’unica preoccupazione rimane: non è che quando imparerà a leggere e a scrivere non le basteranno mai le risme e vorrà sempre più fogli di carta?