Esami in vista

 In POLITICA
Èbastato che Ilvo Diamanti su Repubblica scrivesse di un 15% in meno dell’indice di fiducia degli italiani sulla sua persona, per far sì che Matteo Renzi invadesse nuovamente Twitter per fornirci cinque spunti di riflessione sugli eventi della settimana che sta per concludersi.

Si tratta dell’altra faccia della medaglia nella strategia di comunicazione di un Primo Ministro attentissimo affinché la narrazione epica delle sue gesta, del suo governo e dei pochi valorosi collaboratori contro l’esercito dei gufi continui a occupare le cronache e le aperture di ogni quotidiano e ogni telegiornale.

Tuttavia come ha scritto ieri Mario Castelnuovo della Stampa su Twitter:

Ma non solo.
Forse è finalmente tornato il tempo – per la grande stampa nazionale intendo – che si giudichino le cose con obiettività.
Si possono intortare quanto si vogliono gli italiani, meno avvezzi alle procedure legislative e ai provvedimenti amministrativi, ma arriverà un momento in cui sarà chiaro – anche per coloro che continuano a sposare acriticamente qualunque tesi provenienti dai Dicasteri (non soltanto da Palazzo Chigi) – che non solo annunci non sono realizzazione ma che c’è differenza fra una bella presentazione con le slide e un decreto legge, fra un bel pdf di 120 pagine circa sulla scuola e un disegno di legge, fra una Vice Presidenza UE – senza poteri effettivi in materia di politica estera ed economica – e una Vice Presidenza UE vicaria con forti deleghe in materia di attuazione della strategia del rigore.
E quando arriverà quel giorno non basteranno a Matteo Renzi cinque tweet per spiegare al popolo italiano che quanto raccontato nei primi sette mesi del governo da lui presieduto erano soltanto buone intenzioni o primi provvedimenti in attesa di vento migliore in poppa.
Servirà molto di più e forse anche un po’ di onestà intellettuale su alcuni errori commessi in nome di una comunicazione nuova che sembra essere l’unica priorità effettiva del governo e che porterà sì il 41% alle Europee, un gradimento popolare oggettivamente enorme e un credito senza precedenti da stampa e governi esteri, ma che ha generato un carico di aspettative così elevate da rischiare lo schianto.
Insomma il Presidente del Consiglio fa bene a coinvolgere i suoi elettori, i suoi fan, i suoi tifosi ogni santo giorno su Twitter, affinché si parli di lui anche per un selfie (intitolato abbastanza eloquentemente “io“) prontamente rimosso, fa bene a tenere alto l’interesse per il Governo, per il Partito Democratico e ovviamente anche per sé, ma – per dirla con Crozza-Veltronianche no, anche basta con questa continua battaglia epocale contro il nemico di turno.

Si è detto che dopo Berlusconi con i comunisti ora è il turno di Renzi con i gufi. Ecco forse sarebbe meglio che il Premier si stia chiuso a Palazzo Chigi e parli soltanto attraverso gli atti propri di un Presidente del Consiglio dei Ministri, a cominciare innanzi tutto dalla Legge di Stabilità, non tanto banco di prova per la maggioranza ma un vero e proprio esame di maturità per l’intera compagine governativa.

 

p.s. ieri Matteo Renzi ha condiviso un link con tutti gli open data dell’Expo, iniziativa molto lodevole in nome della trasparenza verso i cittadini/contribuenti. Gradiremmo conoscere – sempre in nome della trasparenza – quali siano i dettagli dell’accordo del Nazareno con Silvio Berlusconi, sempre per poter giudicare il politico Renzi e non il nostro compagno di cinguettii.

Recommended Posts
CONTATTAMI

Per qualunque informazione scrivimi e ti risponderò al più presto possibile.

Not readable? Change text. captcha txt
0
VINCENZOPISTORIO.COM