California con i piccini /1 – Universal Studios

 In VIAGGI (CON) PICCINI

Avete in programma un viaggio transatlantico con un bambino di trenta mesi e adesso vi stanno assalendo mille dubbi sulla scelta di trascorrere due settimane di vacanza dall’altro lato del mondo? Beh, niente paura. Tutto perfettamente normale!

Siamo stati in California quando la nostra piccola Elisa non aveva ancora compiuto ventotto mesi e i timori sono quelli di sempre: viaggio lunghissimo (il volo Roma – Los Angeles dura circa 13 ore), cambiamenti alimentari (mia figlia da buona italiana ha necessità fisiologica della pasta! Quella seria intendo!), gestione del fuso orario.

Ma a parte queste normali preoccupazioni gli Stati Uniti d’America, e la California – uno degli stati più avanzati fra i cinquanta che costituiscono la federazione nordamericana – in particolare, sono una meta ideale per i genitori che viaggiano con bambini molto piccoli. Trovare tutto e sempre disponibile è una sorta di piacevole conforto, specialmente per coloro – come gli italiani – abituati a viaggiare con ogni sorta di genere di necessità, come se nel più vasto mercato del mondo occidentale non sia presente ogni prodotto inventato dal genere umano.

Sta di fatto che se viaggiare con un adolescente ti porta a compiere ricerche di musei e poli ricreativi consoni all’età, per un bambino di un paio d’anni la visita di un parco tematico diventa di fatto obbligatoria. Non avendo a disposizione molti giorni e avendo in mente di fare un giro piuttosto ampio dello Stato dell’Oro (la California è grande quasi una volta e mezza l’Italia) abbiamo dovuto scegliere fra il parco della Disney e la visita degli Studios di Hollywood. La nostra scelta è caduta sugli Universal Studios, avendo considerato che il parco europeo della casa cinematografica di Topolino si trova comunque più vicino di Los Angeles.

Attraversato il red carpet, che ti fa sentire tanto star del cinema, cominciammo a esplorare il parco tematico. Arrivammo di buon mattino a Hollywood, nonostante il traffico folle delle freeways cittadine, un dedalo talvolta inestricabile di lingue di asfalto e di cemento.

La scelta degli Universal Studios fu dettata anche da un’altra considerazione: Elisa adorava (e ancora oggi adora) il cartone animato Dora l’esploratrice (the Explorer in lingua originale) e negli Studios, come avrete notato guardando la foto in alto, c’era la possibilità che lei la incontrasse.

Così ci mettemmo a girare per il parco, con molte attrazioni non ancora disponibili perché avrebbero aperto qualche ora dopo, alla ricerca della nostra amica Dora.

Potete immaginare quanto sia stato bello vedere la sorpresa di Elisa nel preciso istante nel quale il grande pupazzo raffigurante la sua eroina si presentò ai suoi occhi:

Era emozionatissima e naturalmente le comprammo gadget e indumenti raffiguranti Dora e le sue avventure, fra i quali anche un pupazzo che ovviamente volle mostrare alla vera Dora che colse l’occasione per presentarle Diego, il cugino avventuriero, uno spin off del cartone principale.

Ma le emozioni per Elisa non erano ancora terminate.

Dopo qualche giro incontrò un altro amico di tanti pomeriggi invernali trascorsi sul divano: la simpaticissima scimmietta George.

Non si conteneva dalla gioia, lo abbracciava, lo toccava. Per lei che ancora era piccola, all’epoca, purtroppo l’attrazione con il razzo spaziale non era fattibile, in compenso giocò in un playground al chiuso da favola. Ti veniva voglia di buttarti tra le palline colorate anche a te, adulto, per quanto fosse spettacolare!

Ma gli adulti, direte voi?

Beh, innanzi tutto ci sono moltissime attrazioni: agli amanti del brivido non mancano le location dove spaventarsi, mentre  noi preferimmo un più tranquillo giro panoramico con il trenino attraverso i vecchi studi cinematografici.

È stato sicuramente interessante osservare come venivano realizzati gli effetti speciali e comprendere da vicino quante maestranza lavorino per realizzare una pellicola che poi ci gustiamo in sala o sul divano di casa.

Lì, a Los Angeles, con la cultura si mangia eccome, tanto per ricordarci di un nostro ex ministro economico!

Ci siamo immersi nella Guerra dei Mondi di Spielberg, abbiamo visto la casa di Bree Van de Kamp, mille volte ammirata in televisione con quell’impeccabile giardino curato dalla casalinga disperata di Wisteria Lane. Siamo passati vicino al bacino d’acqua dove fu ricostruito il porto ne lo Squalo e infine una graziosa riproduzione della libreria di Notting Hill che tanto ha fatto sognare gli ammiratori di Julia Roberts.

Per terminare il tour, il pezzo forte del parco, tre anni fa, era uno scontro in 3D fra il Tirannosauro di Jurassic Park e King Kong: beh, confesso che dicemmo a Elisa di tenere ben chiusi gli occhi perché in effetti c’era – e tanto – da spaventarsi …

Qualche compera nei vari shop, una po’ di gioco, una merendina ….

Prima di rimetterci in marcia verso l’hotel, immergendoci di nuovo nella città attraverso Hollywood, Beverly Hills e Bel Air, ci siamo gustati uno spettacolo musicale: anche se stanca la piccola se l’è goduto fino in fondo.

Che dire? Visitare questo parco tematico è stato sicuramente molto bello: perché per un genitore non c’è niente di più entusiasmante e gratificante di ammirare lo stupore e la felicità del proprio figlio.

Pianificare un viaggio dall’altro lato del mondo, cercando di girare il più possibile per le tue esigenze fotografiche, trascorrendo molto tempo in auto per i trasferimenti e dormendo in un alloggio diverso ogni notte, non è certamente il massimo per un bambino piccolo. Tuttavia la capacità di adattamento di questi esserini, all’apparenza fragili ma con una forza di recupero bestiale, viene sicuramente incontro ai genitori.

Forse da soli non avremmo visitato gli studios, chissà. Ma anche se l’avessimo fatto, non sarebbe stato di certo la stessa cosa: una tappa pensata quindi per lei si è trasformata in una bella occasione anche per noi, potendo scoprire cosa sta dietro quei film che magari abbiamo visto tante volte al di là dell’Oceano Atlantico.

Le foto degli Universal Studios NON sono in vendita come Fine Art Prints né possono essere licenziate.
Tutte le altre fotografie della California sono in vendita presso il mio Store.

Recommended Posts
CONTATTAMI

Per qualunque informazione scrivimi e ti risponderò al più presto possibile.

Not readable? Change text. captcha txt
0
VINCENZOPISTORIO.COM