Qualche ora a Cremona
Avolte capitano eventi particolarmente fortunati e qui vi racconto uno di questi. Qualche tempo fa dovevo intervenire a un convegno presso la zona fieristica della città di Cremona, a circa un’ora dall’aeroporto di Milano-Linate. Il mio intervento era previsto nel tardo pomeriggio così decisi di prendere un aereo di mattina, noleggiare un’automobile e approfittare per visitare a piedi il centro di questo piccolo capoluogo di provincia. Su un territorio di circa settanta chilometri quadrati (pensate che quello della Capitale è di oltre 1200 kmq!) nel quale si contano poco più di settantamila abitanti, Cremona ha un centro molto gradevole.
Sulla piazza principale, Piazza del Comune, oltre al municipio si affacciano tre importanti monumenti: il Duomo, il Battistero e il Torrazzo, l’altissimo campanile accanto alla cattedrale. Quest’ultima, intitolata all’Assunta, è di origini romaniche – come si evince dal bellissimo rosone sulla facciata – e ha subito nel tempo innesti di elementi gotici, rinascimentali e barocchi. Purtroppo non ho potuto visitare l’interno perché all’ora di pranzo la chiesa era chiusa ma da fuori il complesso fra Duomo e Battistero appariva assai notevole.
Gruppi di turisti e qualche scolaresca riempivano di voci il silenzio tranquillizzante di questa quieta cittadina. Ho approfittato di questa piacevole giornata di maggio per pranzare con un gelato passeggiando per le vie del centro, giustamente chiuso al traffico automobilistico.
Ma Cremona è anche famosa nel mondo per la prestigiosa scuola di liutai, veri artisti – non solo artigiani – della lavorazione del legno e della costruzione dei violini e degli archi che in Antonio Stradivari raggiunse l’apice. E avvicinarsi alla vetrina di uno dei negozi storici della città mette un po’ di soggezione, sentendosi come al cospetto della storia della musica.
La Loggia dei Militi – sempre sulla Piazza del Comune – è un altro importante edificio del XIII secolo di Cremona: sotto il portico una bella composizione scultorea raffigurante i due Ercoli (la leggenda racconta che Ercole fondò la città).
Naturalmente le poche ore di una pausa pranzo (o poco più) sono insufficienti per aspirare a conoscere persino il proprio isolato, figurarsi una città pur piccola che sia. Inoltre la presenza di un centro storico così pregno di monumenti di un certo rilievo imporrebbe un soggiorno un po’ più approfondito così come sarebbe stato preferibile avere qualche ora “golden” per poter ritrarre alcuni monumenti sotto un cielo di un azzurro saturo e non il celeste piatto del mezzodì.
Tuttavia il giro per Cremona ricordo che mi rilassò particolarmente, soprattutto perché restituiva un po’ di tranquillità dalla frenesia della vita spesa nella Capitale, dove quella quiete spesso non la si avverte nemmeno in piena notte.
Di Cremona ricordo l’ordine del centro e il garbo dei suoi abitanti, cortesi e gentili con chi arrivava da fuori. Inoltre la bellezza dei palazzi e dei monumenti storici confermano ogni volta la grandezza del patrimonio del nostro Paese e comprendo a pieno la meraviglia dei miei amici argentini quando li portai in Umbria la prima volta, fuori dai canonici tour turistici. Abituati alle guide turistiche e ai documentari televisivi che ritraevano la canonica Italia, da Roma a Pisa, da Venezia a Firenze, da Napoli a Milano, rimasero colpiti dall’incredibile quantità di borghi e cittadine zeppe di capolavori e di arte.
Allo stesso modo, girovagando qualche ora per le strade cremonesi, si può apprezzare un centro denso di storia, rappresentata sia dai classici monumenti che da queste bellissime botteghe artigiane che hanno fatto di Cremona un’eccellenza nell’artigianato musicale.
E chiudendo gli occhi si può quasi avvertire la melodia dei violini di Paganini allietare la tua passeggiata.