Il complottista idiota

 In POLITICA

Non ho particolari entusiasmi né sull’ormai imminente Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, né sul mitico programma che presenterà lunedì pomeriggio al Senato. Però parlamentari, attivisti e simpatizzanti del Movimento Cinque Stelle rischiano di farmelo diventare simpatico.
Ieri pomeriggio mi sono imbattuto su due pezzi sul sito istituzionale (ripeto ISTITUZIONALE) dei parlamentari pentastellati e ho trovato due notizie incredibili.
La prima è sul classico complotto delle banche, ormai diventato una sorta di appiglio quando non si sa più che pesci prendere. La prova inconfutabile del complotto megagalattico ordito ai danni di sessanta milioni di individui è questo. La banca svizzera UPS in un documento pubblico del 7 gennaio scorso analizza la situazione economica dell’Eurozona. I parlamentari del Movimento Cinque Stelle ci risparmiano la fatica della traduzione.

Due sono i passaggi incriminati:

Pagina 4
(…) Tuttavia, la Grecia può
 godere di una quota generosa dei fondi di coesione dell’Unione europea, in modo che il 
la sua economia dovrebbe essere in grado di crescere nel 2014.
In Italia, invece, a meno che Matteo Renzi riesca a modificare sostanzialmente il percorso delle riforme, il più importante dei paesi periferici, 
ci sarà probabilmente meno spazio di manovra per negoziare il suo bilancio 2015 
con la Commissione europea.

E a pagina 10:
(…) Questa paralisi porterà probabilmente a una maggior 
pressione da parte della Commissione europea sul governo per la riduzione del rapporto debito-PIL al 60%, che sarà probabilmente limiterà il margine di manovra almeno per il bilancio 2015, a meno che Matteo 
Renzi non riesca a modificare il percorso di riforma.

La pistola fumante del complotto è che il 7 gennaio, data di emissione del documento, il Segretario del PD si trova a pranzo con Mario Monti mentre a Palazzo Chigi siede, come ancora per qualche giorno, Enrico Letta.
Il Senatore M5S Endrizzi investe della questione persino l’Aula di Palazzo Madama:

Quindi conclude l’articolo il Governo Renzi era già previsto che si materializzasse il 7 gennaio e Renzi è l’uomo delle banche come dimostrato da questo outlook. Mai visto un complotto ordito con un documento pubblico (essendo su internet, linkabile, non protetto).

Il secondo pezzo è ancora più impressionante: nel 2003, Massimo D’Alema incontrando un alto dirigente di banca insieme a due giovani politici (dei quali uno era proprio Matteo Renzi), affermò: “Dottore, questi due giovani un giorno saranno Primo Ministro”.

Prova quindi inconfutabile che il Premier in Pectore Matteo Renzi sia un uomo delle banche, perché “un tempo i giovani promettenti venivano portati ai congressi, su un palco per un comizio, o magari al tavolo di una trattativa politica. Oggi no. Oggi i primi ministri nascono in banca, dove fanno passerella già 11 anni prima“.

Ora al di là dell’aspetto avvilente che questi due articoli siano scritti sul sito di un gruppo parlamentare, ciò che colpisce è l’incredibile coglionaggine che questo complottista possiede.

Cioè dico: bazzichi a 29 anni le famose banche da Presidente della Provincia (io a 29 ero in procinto di perdere il lavoro in un operatore mobile), aspetti dieci anni per vincere le Primarie del Partito Democratico (peraltro non si capisce perché il leader Maximo, che si portava a spasso Renzi nel 2003, lo avversi sia nel 2012 che nel 2013. Misteri dei complottisti!) e soltanto nel 2014 riesci a mettere piede a Palazzo Chigi?
Ma allora sei scemo, altro che sveglio!
Non solo: in tutti questi undici anni di frequentazioni dei poteri forti, di relazioni con D’Alema (sarebbe interessante capire com’è che hanno rotto!), di salotti che contano, Agnese Landini in Renzi è ancora un’insegnante precaria?
Speriamo vivamente che come Presidente del Consiglio Matteo Renzi sia nettamente migliore di quanto sia come complottista perché altrimenti ci sarebbe proprio da preoccuparsi.
Un complottista che non riesce nemmeno a fare avere un posto fisso alla moglie sarebbe proprio una iattura per il posto più importante dell’esecutivo.

 

p.s. Se questa è l’attività istituzionale che fanno i comunicatori di Camera e Senato, pagati con i nostri soldi (direbbero loro!), perché i gruppi pentastellati non hanno rinunciato – come logico – ai fondi per il loro funzionamento, ci sarebbe da chiedersi se non sia meglio che Rocco Casalino e Claudio Messora tornino a fare danni fuori dal Palazzo, che è anche il nostro.

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