I nuovi Partigiani
La cosa più bella del web è quella di incontrare – anche soltanto virtualmente – persone che hanno storie da raccontare e che poi riesci a trovare così in sintonia con te da renderli quasi amici in carne e ossa.
Non avevo molta intenzione di scrivere ulteriormente su Grillo, i Cinque Stelle e la loro “bestemmia” civile con quel definirsi “Nuova Resistenza“. Chi segue questo blog, chi mi conosce, chi ha letto qualche pezzo del mio libro dedicato ai miei ricordi d’infanzia, sa bene quanto sia sensibile sul tema, da nipote (sculato) di partigiano.
Ma oggi non ho voglia e quoto questo post di Marco Bracconi di Repubblica che è semplicemente perfetto.
Ecco se Beppe Grillo volesse tornare a Mascalucia, alle pendici dell’Etna, dove è già stato durante la campagna elettorale scorsa, anche attraversando insieme a nuoto lo Stretto se vuole che ci fa anche bene!, e venisse a ripetere quelle parole davanti la lapide dove c’è il mio nonno Capitano, allora anche io gli potrei raccontare qualche storiella per fargli abbassare la testa.
Gli racconterei forse soltanto un dialogo, ascoltato ormai una ventina di anni fa nella cucina della casa della mia famiglia fra mio nonno e mia nonna:
«Quannu c’era lu fascismu, sti cosi non capitavunu! Potevumu dormiri cca porta aperta!» – diceva la nonna davanti a una serie di furti.
«No, Maria, non è proprio così. Forse non te lo ricordi più, ma a tempo del Fascimo non c’era una cosa: la libertà. E quando non c’è la libertà non c’è nulla».
Ecco, caro Beppe, la libertà che tu hai persino per dichiararti nuovo partigiano, per mandarci tuitti a fare in culo, tutti coloro che non la pensiamo come te, per aver sdoganato quattro rozzi individui che danno delle “operatrici del sesso orale” alle colleghe nella massima sede istituzionale del nostro Paese, ecco quella libertà ce l’hai perché gente come il nonno di Bracconi, come il mio, come migliaia e migliaia di nostri partigiani hanno combattuto e spesso perduto la vita per far sì che anche voi un giorno avreste potuto dire le minchiate che voi oggi diffondete nel nostro Paese.
Ma come dice Bracconi:
“Ora io non voglio scomodare i morti, l’esperto di zombie e cadaveri del resto è lei. Ma sono abbastanza sicuro che se mio nonno ora la ascoltasse, sorriderebbe con la serenità di chi siede in paradiso, la lascerebbe parlare e non la insulterebbe. Perchè la differenza tra fascisti e partigiani, lui, la conosceva bene.”Marco Bracconi