Niente soglia siamo inglesi
Ascolto il dibattito sulla legge elettorale attualmente su SKY e sento citare sempre gli inglesi, anche da parte dei costituzionalisti. Poiché ormai dai dati è difficile scappare, perché il Signore grande e misericordioso ha lasciato che inventassimo internet e wikipedia, qui potete trovare i risultati delle ultime consultazioni britanniche del 2010. Ovviamente da prendere con le molle perché si tratta di elezioni su collegi uninominali e non circoscrizioni con liste proporzionali.
Il Partito Conservatore di David Cameron ottenne il 36,1% senza ottenere l’auspicata maggioranza assoluta dei seggi, costringendo i conservatori inglesi a una coalizione con i Lib-Dem, forti di un successo con il 23,1%. Alla fine il governo attuale britannico abbraccia il 59,2% del corpo elettorale, senza che nessuno abbia gridato al golpe perché alle elezioni si sono presentati separati. Anzi, forse le contestazioni maggiori – a ragione – ci sono state proprio per l’incredibile assenza di proporzionalità fra i seggi ottenuti dai Conservatori e dai Laburisti (che ottennero il 29%), rispetto a quanti assegnati ai Lib-Dem, tanto da interrogare l’opinione pubblica britannica sulla bontà del loro storico sistema maggioritario (ormai è dalle elezioni del 1997 che in Gran Bretagna chi vince non raggiunge nemmeno il 40%).
Eppure in Italia si fa finta che le elezioni del 2010 in Gran Bretagna non ci siano state e la scelta sia sempre fra i due storici partiti, ignorando che persino l’UKIP, il partito euroscettico oltremanica, sia dato quasi in testa nei sondaggi per le prossime elezioni europee. Soltanto in Italia si ragiona come se gli altri non ci siano o – peggio – non ci debbano essere.
p.s. l’immagine che vedete in alto è lo screenshot del sondaggio SWG pubblicato il 24 gennaio scorso: con la legge elettorale proposta il PD otterrebbe la maggioranza assoluta della Camera con nemmeno il 32% dei voti, aiutato in questo da SEL e altri partitini che nonostante ciò non otterrebbero seggi e farebbero soltanto beneficienza! Peggio ancora se magari vincesse il centro-destra (basterebbe che il centro di Monti-Casini crescesse un po’ e si alleasse con la coalizione di Berlusconi): Forza Italia con il 20,4% dei voti otterrebbe la maggioranza assoluta. Quindi il famoso premio di maggioranza non sarebbe il 18% come proposto inizialmente o il 15% come sembra si stia proponendo. Nel primo caso il PD avrebbe un premio del 23%, nel secondo Forza Italia ne otterrebbe uno del 35%! Ora se qualcuno chiarisse a Matteo Renzi che questa storia della soglia è quasi peggio del porcellum sarebbe veramente una cosa buona. Meglio nessuna soglia, come fanno gli inglesi, e il doppio turno di collegio, non nazionale possibilmente. Naturalmente non voglio nemmeno considerare il secondo caso, cioè che vinca Berlusconi, ma forse sarebbe il caso di interrogarsi sul perché il capo di Forza Italia sia così ben disposto verso questa legge e questo super-accordo. C’è veramente ancora qualcuno disposto a credere che i suoi comportamenti siano dettati da altro interesse che non sia il proprio tornaconto personale e aziendale? Non ne abbiamo avuto abbastanza – dopo venti anni – per rischiare di consegnare a lui o a sua figlia il Paese con il 20% dei votanti, che oggi come oggi sarebbero al massimo il 15% del corpo elettorale, vista la super astensione ormai presente ai seggi?