Panelle, Arancini, Piadine e Lampredotto

 In POLITICA

Dopo due giorni surreali per la rete italiana, quella che si infervora e si entusiasma per un niente, quella che ormai è diventata il bar dello sport senza più alcun rispetto per le persone e per le loro idee, quella dove ormai ogni cosa è un attacco personale, insofferenza per l’ironia e soprattutto offese gratuite di essere al soldo di qualcuno, accettiamo con molta sportività la sfida che il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ci ha posto ieri su Facebook.

Ha ragione lui e hanno ragione i RenziKaze, i kamikaze del sindaco fiorentino che su Twitter e Facebook si fiondano per difendere il fortino conquistato l’8 dicembre scorso: basta con questi simboli, chi se ne frega che la riunione della segreteria PD s’è tenuta in un palazzo incidentalmente sede del comitato elettorale di Renzi.

In una città bruttissima come Firenze e per giunta sempre di destra come la seconda capitale del Regno, trovare una degna e consona sistemazione per la prima riunione dell’anno dei nostri Cavalieri dello Zodiaco sarebbe stato molto complicato: una sede del partito, una casa del popolo, una vecchia sezione della Democrazia Cristiana, sarebbero certamente apparsi come vetusti e dozzinali, indegni di poter ricevere il volpino al collo della sirena democratica, Maria Elena Boschi, sobriamente adornata dal collo di pelliccia.
Ma – si diceva – questi sono simboli e immaginiamo, sognando, il Capo dello Stato che prima di dimettersi mandi una bella letterina a Grillo, Renzi, Berlusconi, Alfano, Monti, Casini, Letta, Vendola con un bel simbolo fallico al posto dell’emblema della Repubblica, un simbolo anche quello ormai datato con l’alloro, la stella e la ruota, con una bella scritta in calabrese a mo’ di Cetto La Qualunque: ‘n culu!
Sicuramente Grillo e i grillodroni, Renzi e i RenziKaze, Silvio e le sue Olgettine, comprenderanno la sagace scelta innovativa di Re Giorgio. Un po’ meno gli altri tristi soggetti della nostra politica, dal professor Monti al Pesciolino Alfano, dal freddo Letta al caliente Vendola.
Interessante anche la soluzione di una segreteria itinerante, soprattutto per sgombrare il campo dalla pazzesca accusa di aver fatto pubblicità gratuita a Farinetti e ai panini di Eataly. A Firenze – si sa – son buoni ribollita e fiorentina, mica semplice trovare alternative senza marchio.

Ecco quindi alcune proposte per il giro d’Italia dei nostri Cavalieri senza macchia e senza paura.
La prossima segreteria si potrebbe tenere in Calabria: soppressata, mozzarelle, salsicce e salumi, con pane, olive e formaggi silani, con una insalata di cipolle di Tropea. Omaggio per i partecipanti e i giornalisti al seguito una confezione da viaggio per l’igiene orale: dopo le cipolle è necessario lavarsi bene i denti.

Attraversato lo stretto di Messina su uno yacht di Davide Serra (a titolo gratuito, needless to say), per il timore che la pelliccia della Boschi potesse risentire della salinità del mare Ionio, si dovranno tenere due segreterie, per evitare che i RenziKaze siciliani ci rimangano male: la prima a Palermo, dove Davide Faraone farà gli onori di casa e offrirà pane e panelle rigorosamente acquistate con regolare gara d’appalto, per evitare che i grillini siciliani comincino il loro rosario di lamentele. La seconda arriverà ai piedi dell’Etna dove si gusterà la tavola calda catanese e per evitare torti ai bar etnei si passerà dagli arancini di Savia alle bombe di Prestipino, per finire con le crispelle di Pistorio (non siamo parenti, nessun conflitto di interessi) alle acciughe e alla ricotta.

Si eviteranno naturalmente i panini con la carne di cavallo di via Plebiscito per timore che gli animalisti storcano il naso e che la Boschi possa lordare il volpino di salmoriglio, volpino che scaramanticamente indosserà sempre, anche a Catania con i suoi venti gradi di inverno. Finalmente la tournée del PD farà rotta verso le regioni rosse, quelle che in un anno hanno fatto il salto della quaglia e si sono convertite al nuovo, dopo una vita passata a giocare a tressette alle case del popolo.

Menù con piadine e crescioni: mi raccomando sempre il volpino, onorevole Boschi. Si può sporcare. Faccia attenzione.
Poi finalmente si attraverserà il Po alla conquista della Padania: a Milano si pranzerà invece soltanto con un frugale tramezzino. Come noto i nostri conterranei, soprattutto i terroni naturalizzati, lavorano tanto e non hanno mai il tempo nemmeno di grattarsi la nuca per il prurito. Siamo noi fancazzisti del sud che invece perdiamo tempo a tavola a chiacchierare invece che tornare nella fabbrichetta a produrre.
Infine si tornerà a Firenze, tenendosi quindi a debita distanza da Roma e dai Palazzi sudici della politica: solo che per non destare sospetti che Oscar Farinetti abbia troppa voce in capitolo nel PD, Matteo Renzi affitterà (a proprie spese, ovviamente) bici per tutti e si andrà a consumare un veloce pasto vicino la General Electric, dove c’è il popolo che produce e soprattutto un ambulante che prepara il miglior panino al Lampredotto di Firenze.

L’unico problema rimarrà convincere la Boschi a salire in bici con i suoi sabot leopardati e l’immancabile volpino, visibilmente preoccupato per l’olio che potrebbe trasudare dalla pietanza di strada, lo Street Food, come si dice adesso che fa tanto più cool.

Noi residenti della capitale italiana ringraziamo: almeno un po’ di traffico si terrà lontano dal nostro centro storico.

p.s. per i RenziKaze: è un pezzo ironico, satira, corsivo, pungente. Nulla di personale con il vostro Tenno.

Recommended Posts
CONTATTAMI

Per qualunque informazione scrivimi e ti risponderò al più presto possibile.

Not readable? Change text. captcha txt
0
VINCENZOPISTORIO.COM