L’anno nuovo nella nostra Piazza Grande
Quattro settimane esatte dopo aver vissuto con la mia famiglia la tragedia della scomparsa della mia mamma, ventitré anni fa, sostenni il mio primo esame universitario: Chimica.
Era l’8 febbraio del 1991, dopo cinque giorni avrei compiuto 19 anni e mi sedetti con l’assistente del professore in quello che sarebbe stato il primo di una lunga serie di esami. Dall’altro lato del grande tavolo, in quella che chiamavamo la “vecchia sede” perché uno dei primi edifici costruiti nella Città Universitaria di Catania, sedeva una collega che – per il solo fatto di avere una “E” dopo l’iniziale “P” del cognome si beccò invece il titolare della cattedra.
Diventammo grandi amici.
Quel giorno, oltre a essere stato fondamentale per la mia carriera universitaria, fu importantissimo perché conobbi oltre a lei un’altra ragazza, ed entrambe diventarono due pilastri della mia vita: una, bionda e con gli occhi azzurri; l’altra, mora e con gli occhi nocciola. Ho sempre voluto pensare che la mia mamma, da lassù dove ormai si trovava, mi avesse regalato quelle amicizie.
Come ogni amicizia, come ogni rapporto personale vero e sincero, abbiamo vissuto alti e bassi, gioie e dolori, avvicinamenti e allontanamenti, questi ultimi dovuti più alla distanza che materialmente ci separa undici mesi l’anno che altro.
Ma l’affetto e il legame che ci unisce non si è mai affievolito e mai – son certo – lo farà.
La biondina – da qualche tempo – augura il Buon Anno sul suo profilo Facebook attraverso le parole e la musica di un mostro sacro della nostra canzone, un musicista che è scomparso due anni fa: Lucio Dalla. “L’anno che verrà” apre quindi l’ultimo giorno dell’anno delle mie Notizie dal social network più diffuso al mondo.
Ciò mi ha dato l’ispirazione di salutare il nuovo anno dalle pagine di questo blog prendendo spunto invece da un altro capolavoro di Dalla, Piazza Grande: d’altronde internet, i nostri profili social, le pagine che scriviamo e leggiamo sono questo: una grande piazza virtuale dove incontrarsi, scontrarsi, parlarsi.
E questo vuole sempre essere questo blog.
“Santi che pagano il mio pranzo” non ce ne sono stati e non ce ne saranno mai, a dispetto di qualche troll che su Twitter insinua che siamo tutti al soldo di qualcuno, dal PD ai poteri forti, dalle banche agli onnipresenti americani imperialisti!
L’anno che si chiude è stato molto soddisfacente per la mia attività digitale e mi auguro che nel prossimo anno vedranno finalmente la luce alcuni progetti che mi frullano in mente da un po’ e che per il momento sono soltanto scarabocchi virtuali sui miei blocchi note! Nonostante si annunci un’attualità molto intensa e molto pesante ci occuperemo più di Politica (con la maiuscola) e meno di politichetta; parleremo meno di Cinque Stelle e più di Società; discuteremo meno di partiti, di PD e di Renzismo e più di Sinistra, di Eguaglianza e di Equità. Parleremo di Democrazia, ormai attaccata da tutti i populismi di tutte le salse e minacciata in ogni angolo di questo strano paese che la sorte ci ha dato di vivere.
Ci occuperemo più di raccontare ciò che viviamo piuttosto che di commentare quello che vediamo.
E se alla fine il pressapochismo e il vaffanculismo purtroppo prenderanno il sopravvento, beh allora come direbbe il grande Lucio “voglio morire in Piazza Grande, tra i gatti che non han padrone come me attorno a me“, perché una cosa è certa: che padroni qui, in questa Piazza Grande a Trentamila Piedi sopra lo Stivale, proprio non ce n’è e non ce ne saranno mai.
Buon Anno a tutti.