L’ultimo gol

 In SPORT

Aveva appena segnato il gol del pareggio della sua squadra, a pochi minuti dal triplice fischio finale dell’arbitro, quando Matteo Roghi, difensore centrale e capitano del Foiano, in provincia di Arezzo, si è accasciato per un malore ed è morto in campo. È accaduto durante una partita di calcio dei giovanissimi: Matteo aveva infatti 14 anni, ultimo in ordine di tempo del tributo che molti dei nostri ragazzi pagano alla passione che la quasi totalità di noi maschietti ha avuto nella vita, il gioco del pallone.

Vani sono stati i soccorsi prestati da due genitori in tribuna, un vigile del fuoco e un’infermiera, che hanno tentato di rianimare quel ragazzo, compagno di pedate e di sogni dei loro figli. Nulla è stato possibile per evitare ai genitori di questo ragazzo e alla sua sorellina il dramma di non rimboccare più le coperte la sera, di non rimproverarlo più perché aveva dato precedenza alla palla e non ai compiti, di non farsi coccolare dopo una giornata di fatica.

Matteo non sarà sicuramente l’ultimo a lasciarci le penne su un campo di calcio e poiché non ci sono le telecamere a inquadrarlo – come accaduto per Morosini qualche tempo fa – rimarrà certamente l’ennesimo episodio di commozione senza concreti passi avanti verso la prevenzione, necessaria più nello sport dilettantistico e giovanile che in quello professionistico.

Non è semplice commentare come ogni lunedì il campionato di calcio quando un ragazzino di 14 anni perde la vita per seguire le orme di coloro che ogni domenica ci allietano o ci fanno soffrire. Lascio il compito dell’analisi agonistica – qualora voglia farla – all’amico Antonio. Osservo due piccolissime cose: la prima è che la squadra etnea ieri pomeriggio mi ha fatto cadere le braccia. Se il Catania dovesse retrocedere lo meriterà in pieno. Non tutto è ancora perduto ma sicuramente la crisi psicologica che ha investito lo spogliatoio della squadra rossazzurra è evidente. Poi quello che rimane di questa giornata di campionato, in attesa di vedere se la Roma tornerà in vetta alla classifica, dopo il match di stasera all’Olimpico contro il Cagliari, è che i tifosi del Milan devono rassegnarsi e al più presto. Quando Silvio Berlusconi acquistò il Milan, e dopo la sua discesa nel campo della politica, la squadra rossonera serviva al leader di Forza Italia come veicolo di marketing, specialmente in periodi elettorali. Con la decadenza prossima di Berlusconi e la sua uscita dalla politica parlamentare, anche il Milan ovviamente decade: crisi tecnica e societaria. Non so se la famiglia Berlusconi si terrà ancora il giocattolino, specialmente se Marina terrà fede alla sua promessa di non occuparsi di politica. Probabilmente anche il Milan sarà venduto a qualche facoltoso straniero, come l’Inter di Moratti è stata ceduta all’indonesiano Tohir.

Staremo a vedere.

 

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