15 dicembre 2013
Il prossimo 15 dicembre, che per me è una giornata particolare perché festeggeremo il quinto compleanno della mia principessa, a migliaia di chilometri di distanza, in un territorio stretto ma allungato e con una natura meravigliosa e ancora incontaminata, salvo schizofrenia collettiva improvvisa, verrà rieletta Presidente del Cile Michelle Bachelet.
Siccome i cileni sono rimasti molto scottati dal loro golpe (tanto che i giornalisti di questo Paese quando il populista de noantri gridava al golpe per l’elezione di Napolitano gli chiedevano se fosse a conoscenza di cosa – realmente – fosse un golpe!) hanno evitato nella nuova costituzione democratica che un Presidente potesse essere rieletto. Così la Bachelet ha atteso un turno e adesso torna alla Moneda.
Ha ottenuto ieri il 46,8% dei consensi del primo turno e il solito senso della purezza che si prova a sinistra ha impedito l’elezione già ieri della Bachelet, grazie ai voti dispersi verso altri candidati.
Si confronterà con Parlamento dove non ha una schiacciante maggioranza ma che sicuramente non le sarà ostile. Tuttavia fra un mesetto l’ex presidente tornerà presidente e con un programma ambiziosissimo, tutto spostato a sinistra, con più uguaglianza, più istruzione, più investimenti pubblici.
Questo per dire che non è che è sempre vero che gli elettori “moderati” si terrorizzino di fronte ai programmi di sinistra. Soltanto in Italia la corsa al “centro” è fatta di compromessi al ribasso.