Se la parrocchia spaventa i piccoli
Mentre il Papa scuote con veemenza l’albero della Chiesa, prima con i suoi gesti e adesso con un questionario sulla famiglia destinato a provocare uno sconquasso epocale nel Sinodo, nelle Conferenze Episcopali, nelle Diocesi e nelle Parrocchie, contemporaneamente a Perugia un parroco ha deciso bene di terrorizzare i bambini che si preparano alla Prima Comunione, a quel primo incontro con l’Eucarestia che è il fondamento della fede cristiana, soprattutto di confessione cattolica.
Non è mia intenzione discutere di Halloween: lo già fatto su un altro social network. Non voglio nemmeno entrare nella questione della festa perché trovo stucchevole questa polemica (annuale) su Halloween: se l’avversione è basata su osservazioni commerciali e consumistiche la comprendo perfettamente e la sottoscrivo e la estenderei a tante altre feste nell’anno, ma se è invece fondata su paure e angosce di contaminazione di altre culture con la nostra, come se noi fossimo il centro del mondo e come se vivessimo soltanto noi nello Stivale, allora mi trovo completamente in disaccordo.
Tuttavia chissà se il parroco conosce i giorni dei morti in Messico, los Dias de los Muertos: è un festeggiamento santo perché nasce in un Paese cattolico come gli Stati Uniti Messicani (per altro anche l’Irlanda è cattolica come nazione!)? Potremmo dibattere anni su Halloween ma rimango convinto che nel XXI secolo ognuno abbia il diritto di festeggiare ciò che vuole e chi non condivide farebbe bene a far leva su motivazioni meno ridicole che la possibile presenza di Satana. Però trattandosi di un parroco cattolico mi chiedo: veramente trova qualcosa di demoniaco in bambini di otto anni? Sul serio un prete di Santa Madre Chiesa pensa che nelle creature predilette dal Maestro possa anche soltanto albergare per una notte il demonio e che quei bambini andranno all’inferno perché hanno fatto dolcetto o scherzetto?
Quindi sono incoscienti quei miei amici americani, di provata e profonda fede cattolica, che accompagnano i nipotini a fare il giro del quartiere alla ricerca di qualche caramella? Sono forse complici di Satana?
Lunga strada ha il Pontefice, che viene proprio dalle Americhe, per far uscire quel Cristo dalla prigione della Chiesa nel quale le gerarchie e il clero lo hanno rinchiuso (non sono parole mie ma quelle usate – fortissime e dirompenti – proprio da Bergoglio durante le Congregazioni antecedenti al Conclave). Non sono un canonista e mi piacerebbe sapere se non abbia infranto proprio nessun canone questo prete della provincia italiana, provocando scandalo nei bambini. Mi chiedo se lo scandalo debba per forza essere legato al sesso e alle elucubrazioni mentali di molti preti di periferia (quelle per le quali si diventa ciechi, tanto per intenderci!).
In ogni caso a questo prete vorrei poter dire che purtroppo – molto più frequentemente di quello che crediamo e che speriamo – non è certo una mantellina, un cappellino o una zucca il luogo che il demonio privilegia. Molto spesso – e la cronaca degli ultimi anni ne ha farcito a iosa le pagine dei giornali e i bit dei nostri server – preferisce indossare una tonaca e talvolta persino la porpora.
Se fra qualche anno quei bambini di otto anni non li vedrà più in parrocchia farebbe bene a guardarsi allo specchio e troverà certamente uno dei responsabili.