Undicesima giornata – Crisi depressiva
Quasi un terzo del campionato di Serie A se ne è andato e i miei beniamini in camicia e mutande rosso-azzurre continuano a darmi molte delusioni. Certo al San Paolo si poteva perdere perché la squadra partenopea è una delle maggiori pretendenti allo scudetto e sicuramente qualche barlume di ripresa gli etnei lo hanno manifestato. Tuttavia penso che questo sia un campionato ormai da dimenticare. L’esonero di Maran e l’arrivo di Di Canio non hanno ancora prodotto quella scossa che spesso i presidenti vanno cercando. Mi chiedo se non sia il caso di rimettere mano al portafogli e comprare qualche altro innesto.
Non ho troppa voglia di parlare di calcio questo lunedì: noto che la Roma è stata rallentata (chi dice fermata forse non conosce il risultato del pareggio!) e la prossima giornata vedrà il Sassuolo vittima designata all’Olimpico mentre le due dirette concorrenti, Juventus e Napoli, si scontreranno fra loro allo Juventus Stadium.
La notizia del giorno però ha le parvenze di una bella e giovane donna, recentemente immortalata con un abito da sera da urlo quando presentò il suo ultimo e più giovane fidanzato, nonché commoner rispetto a lei che proviene dalla ricchissima famiglia brianzola. Notizia che si è tinta di giallo per via della smentita della stessa, sebbene i motivi della marcia indietro siano comprensibili. Barbara Berlusconi sembra che abbia dato il benservito ad Adriano Galliani, additandolo dei guai del Milan a due passi dalla zona retrocessione. Sembra ne abbia parlato anche con papà Silvio, ma dopo la bufera ecco le macchine indietro. Ho la sensazione che la primogenita di Veronica Lario abbia molto da imparare dalle aziende di famiglia: innanzi tutto non si fanno fuori gli storici collaboratori del padre per il semplice motivo che custodiscono tanti e tali di quei segreti che prima di scagliarsi contro è bene prendere le contromisure.
D’altronde da quando Silvio Berlusconi è sceso in politica il suo giocattolino è stato adoperato più come strumento di propaganda che come impresa o squadra calcistica. E sin dal 1994, anno in cui ci furono le prime comiche dimissioni da Presidente del Milan perché nominato Presidente del Consiglio, che successi e sconfitte della squadra rossonera si intrecciano con gli alti e i bassi dell’umore politico del Cavaliere. Adriano Galliani, nel bene e nel male, è il custode di qualunque segreto, di qualunque trattativa, più o meno lecita. Mica lo puoi licenziare come si manda via un qualunque amministratore delegato in un’azienda!
Ecco quindi la marcia indietro, il giallo dell’Ansa sulla presunta dichiarazione della bella Barbara, ancora alla ricerca del proprio ruolo nell’impero mediatico ed economico del Cavaliere, il quale probabilmente non sentiva minimamente il bisogno di un altro fronte, dopo quello giudiziario e quello politico, e si trova immerso persino nel disastro di quello sportivo.
Certo che se grida al complotto quasi gli si crede!