Il paese anormale
Mentre siamo presi dalle nostre faccende quotidiane, dal lavoro alla spesa, dai bambini a scuola alle nostre attività sportive, oggi è il 90° giorno da quando Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva per frode fiscale.
E ancora non è decaduto da senatore!
Meno male che la condanna è definitiva altrimenti questa decadenza quando sarebbe avvenuta?
Faccio sommessamente notare che se i due partiti, che si stanno inventando la questione del voto palese, interessando quindi la Giunta per il Regolamento del Senato, avessero avuto un minimo di solidità al loro interno e non avessero temuto sorprese di qualunque tipo; se non si fossero guardati in cagnesco da quel giorno di febbraio quando le urne consegnarono un Paese tripolare anziché bipolare come lo avevamo conosciuto negli ultimi venti anni, allora l’Aula di Palazzo Madama avrebbe già votato e lasciato decadere il pregiudicato Berlusconi.
Perché questo Paese è anormale non soltanto perché un condannato non sente la responsabilità di dimettersi a fronte di una condanna; non soltanto perché i suoi non lo espellono a calci nel di dietro dopo una sentenza di quella gravità: è anormale perché le altre due forze politiche che hanno raccolto un terzo dei votanti hanno preferito la melina e la perdita di tempo anziché procedere immediatamente con il voto d’aula per puro tornaconto di parte. Il Partito Democratico, perché ancora scottato dall’elezione del Presidente della Repubblica quando non seppe garantire l’elezione a ben due padri fondatori del partito e dovette chiedere in ginocchio all’attuale inquilino del Quirinale un secondo mandato; il Movimento Cinque Stelle, perché ossessionato dai complotti ai loro danni e dal dover togliere di mezzo il PD, vero avversario di Grillo destinato a prendere i voti in libera uscita da Berlusconi (tra comici populisti s’intendono!), ha preferito portare per le lunghe la questione incaponendosi sul voto palese che per la prima volta riguarderà una persona (poi ci possiamo raccontare che è per la dignità della composizione dell’assemblea, ma a quel punto crediamo pure che gli asini volano, ok?).
Così dopo aver combattuto tutte le leggi ad personam che si è cucito addosso riusciranno nel capolavoro di regalare al Cavaliere persino il manto della vittima, modificando (o interpretando) il regolamento del Senato contra personam.