Nona giornata – ancora limbo
Permettetemi di cominciare questo commento al campionato di calcio di Serie A applaudendo la curva nord della mia città. Mentre nei giorni scorsi abbiamo visto gli ultras di ogni squadra coalizzarsi contro la decisione del giudice sportivo di chiudere le curve per gli insulti “territoriali“, con il risultato che sono fioccate schifezze di ogni genere sfidando l’autorità giudiziaria sportiva, i tifosi rosso-azzurri sono stati molto originali e anche divertenti, issando un grande striscione bianco con su scritto “Grazie a Dio non sono …” e una sequela di piccoli striscioni dall’immancabile “palermitano” a “romanista“, da “juventino” a “milanista“.
Quella stessa curva, che ricordo bene un mio ex collega apicale, interista, aveva pesantemente stigmatizzato come covo di delinquenti all’epoca dell’uccisione dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, arrivando persino a una quasi giustificazione per il famoso motorino di San Siro che fortunatamente non fece morti, stavolta si è comportata bene, risultato di un grande lavoro della società etnea nella responsabilizzazione dei propri tifosi.
Grande lavoro che tuttavia dovrebbe cominciare a compiere sul mercato, perché onestamente questa squadra è l’ombra di quella dello scorso anno. Peccato perché ci avevamo preso gusto e lottare di nuovo per la salvezza non è piacevole.
Ma il commento della nona giornata, e dell’ottava saltato per motivi tecnici, non può non passare per la celebrazione del record della Roma, che ha inanellato nove successi consecutivi e ieri persino senza il capitano Francesco Totti. Se dieci giorni fa la vittoria sul Napoli aveva il volto di Daniele De Rossi, immenso in qualunque zona del campo e autore di un salvataggio sulla linea che avrebbe cambiato completamente la partita, ieri la vittoria possiamo dire passa per il grande collettivo della squadra giallorossa che passa a Udine, nonostante l’espulsione di Maicon. Ma la chiave dei successi della Roma ha un solo nome ed è “difesa“: nonostante per anni ci abbiano ammorbato con i divieti di passare la palla dietro, con un capo della Fifa ossessionato dal vedere più gol come sinonimo di bellezza del calcio, la Roma ha riportato tutti con i piedi per terra e ha semplicemente fatto osservare che se non hai una buona difesa non vai tanto avanti. Un solo gol subito dalla squadra di Garcia, nessuno in casa, perfetto equilibrio di gol segnati all’Olimpico e fuori dal Foro Italico (12 gol in casa, 11 in trasferta) ci dice che l’allenatore francese ha in mano un giocattolo molto ben equilibrato che potrà dargli qualche soddisfazione. Dietro i giallorossi tengono Juventus e Napoli. Stavolta i partenopei dovrebbero tacere per i due rigori ricevuti in dono dall’arbitro, mentre lo zampino dell’errore continua a esserci sempre quando si tratta della Vecchia Signora, che riceve un rigore inesistente per fallo fuori area.
La Milano rossonera, dopo la bella prestazione contro il Barcellona in Champions’ League, viene sconfitta tra le polemiche a Parma. Dovranno pazientare un po’ i tifosi del Milan: se Marina Berlusconi scenderà veramente in campo allora ci saranno investimenti cospicui anche nella squadra. Altrimenti il Cavaliere probabilmente cercherà anche lui un acquirente, dopo la Roma americana e l’Inter indonesiana, e venderà il suo giocattolino.
Infine due parole sul clasico della Liga spagnola: il Barcellona annienta il Real e Ancelotti finisce sotto accusa dalla stampa iberica.
Quando si dice che tutto il mondo è paese!