Tu chiamale se vuoi, evasioni!
Se guardiamo con attenzione la rassegna stampa di stamane quasi tutte le prime pagine dei quotidiani italiani riportavano la notizia che “il Fisco reclama 39 milioni a Maradona”.
Il Fisco, come se fosse qualche alieno chiamato così e invece si tratta della collettività italiana, di quattrini sottratti al bilancio del nostro Paese.
Soltanto in una nazione profondamente ormai rincoglionita si riceverebbe il più grande giocatore di calcio di ogni tempo con tutti gli onori nonostante debba a tutti i contribuenti italiani un importo pari – giusto per dare l’idea di ciò di cui si parla – a quasi l’intero importo dei rimborsi elettorali del Movimento Cinque Stelle (che ha più volte fatto notare che ha rinunciato a 42 milioni di rimborsi elettorali). Chiaro che 39 milioni di euro non siano nulla in confronto al debito pubblico, però una moltitudine di piccole opere forse si riuscirebbe a finanziarle.
Invece Diego Armando Maradona, che io ho adorato da calciatore, arriva in Italia senza nemmeno mezzo orecchino da farsi pignorare, memore dell’ultima volta, viene ricevuto con tutti gli onori dal principale quotidiano sportivo del Paese a Milano e infine vola a Roma con un volo privato (quindi i soldi per pagarlo ce l’ha!) per assistere a Roma-Napoli.
Considerando che lavora a Dubai mi chiedo se non ci siano gli estremi per pretendere dagli emiri il saldo di quanto dovuto al Fisco, considerando che per loro sono bruscolini e che pagano calciatori e allenatori a peso d’oro (e Dieguito pesa!).
Poi ci si sorprende ancora se ci sono molti italiani che pensano sia assolutamente ingiusta la condanna di Berlusconi per frode fiscale.
Come meravigliarsi se Maradona viene ricevuto come un Santo vivente mentre è soltanto un ex campione evasore?