Se gli uomini diventano bestie
Non appena la direzione di Repubblica sbloccherà questo link e l’editoriale di Concita De Gregorio sarà disponibile a tutti, paganti e non paganti, vi invito a scaricare questo pezzo, stamparlo e incorniciarlo.
Perché questo è fare giornalismo, questo è scrivere editoriali precisi, concreti e sul pezzo.
Siete in barca, vedete qualcuno che sta annegando e che vi chiede aiuto. Un ragazzo, una donna che annega a pochi metri da voi. Sareste capaci di lasciarlo morire sotto i vostri occhi? Gli chiedereste – di qualunque religione, partito politico, di qualunque razza voi siate – da dove viene e a fare che cosa o gli gettereste prima un salvagente? Vi buttereste voi stessi, quasi certamente. Non è una regola, è istinto. È ineludibile afflato di umanità. È quel che distingue gli essere umani dalle bestie, e non sempre ché spesso la lezione arriva dagli animali.
Ecco. Pensate a quei video teneri che ogni tanto becchiamo in rete, con mamma cagna che adotta il leoncino ripudiato dalla madre, gli dà da mangiare e lo accudisce come fosse suo. Pensate a mamma orsa che accudisce il cucciolo di un lupo perché mamma lupa è stata uccisa da un bracconiere. Prendete qualunque esempio nel mondo animale che ci lascia una valanga di emozioni positive e adesso pensate alla stucchevole polemica sul reato di clandestinità. Reato, ripeto, non violazione di una procedura civile, di un regolamento o di qualunque altra corbelleria del nostro convivere civile.
Reato e quindi favoreggiamento nel compierlo da parte di chi soccorre un bambino di tre anni.
Pensate di trovarvi nella vostra spiaggia preferita, la mia è a Vendicari in Sicilia e aggrappato a un rottame scorgete da lontano una mamma e un bambino. Provate a pensare che anziché tuffarvi in quello splendido e caldo mare caraibico però siculo, nuotare per raggiungere il rottame e salvare quei due individui, voi prima dovreste interrogarvi sulla nazionalità dei due. Perché possono persino essere statunitensi per essere clandestini, potrebbero benissimo essere due ricconi che sono naufragati con uno yacht al largo di Siracusa. Per essere clandestini occorre semplicemente che non abbiano la cittadinanza di uno stato dell’Unione Europea.
Provate soltanto a immaginare esattamente l’opposto, cioè che voi siete non comunitari, voi siete cittadini statunitensi, norvegesi, russi, brasiliani, canadesi, australiani e per una qualunque ragione venite spiaggiati come una balena e che nessuno muova un dito perché rischia di essere incriminato per favoreggiamento nel compiere un reato.
Basterebbe soltanto questo per porre fine a un surreale dibattito che ormai continua da oltre dieci anni sulle spalle di poveri cristi, gli immigrati e i pescatori al largo di Lampedusa, senza peraltro fare nulla per risolvere l’annoso problema. Senza nessuna proposta concreta per aiutare coloro che stanno peggio, imperativo morale di ogni società civile.
Francamente Concita ha ragione: si fa molta fatica a commentare sul binario politico il post di ieri del duo Grillo-Casaleggio perché di Politica (quella con la maiuscola) non c’è niente. È un mero tornaconto elettorale, un marketing del cinismo, un cercare voti dentro dei secchi putrefatti di immondizia elettorale.
Ripenso allo scorso anno, quando durante le primarie del centrosinistra scrissi questo pezzo e su Facebook un amico commentò così:
“ma un movimento civico fatto di nuovi a termine e non dei soliti vecchi marpioni riciclati a vita nella politica perché non hanno voglia di lavorare e sudarsi gli 8-10 mila euro al mese non ti attrae?“
Feci notare all’amico che quello era il Movimento di Grillo e che il problema non era lo stipendio dei nostri rappresentanti bensì i risultati che essi fossero riusciti a produrre. L’amico mi rispose che il Movimento era di “tutti noi che crediamo ancora in una italia migliore. A me non interessa votare Grillo (che nemmeno si candida) ma tanti bravi e motivati giovani, la nostra unica speranza” chiudendo che se il Cinque Stelle fossero stati peggio dei partiti tradizionali lo avremmo saputo soltanto attraverso il voto e “provandoli“.
Credo sia stato l’ultimo scambio con questo amico sulla politica nazionale, lui prese la sua strada di attivista pentastellato, io non ho preso nessuna tessera e sul programma di Grillo risposi con questo post qui.
A distanza di un anno mi chiedo se quanti hanno voluto “provare” il Movimento di Grillo perché fermamente convinti che quello fosse un aggregazione civica di chi crede in un’Italia migliore, siano soddisfatti di quello che hanno ottenuto.
Vorrei sapere se li soddisfa il post aggiuntivo di ieri pomeriggio nel quale si precisava il metodo pentastellato per la formulazione delle leggi:
1. L’eletto portavoce ha come compito l’attuazione del Programma del M5S
2. In caso di nuove leggi di rilevanza sociale non previste dal Programma, come può essere l’abolizione del reato di clandestinità, queste devono essere prima discusse in assemblea dai proponenti e quindi proposte all’approvazione del M5S attraverso il blog
3. In caso di approvazione, i nuovi punti saranno inseriti nel Programma che sarà sottoposto agli elettori nella successiva consultazione elettorale
Vorrei sapere se veramente, cioè secondo coscienza e intelligenza (sono certo che molti degli otto milioni di votanti ce le hanno entrambe), sia un metodo praticabile, considerando il fatto che è impossibile tecnicamente che 43 milioni di persone possano accedere a una qualunque piattaforma informatica e partecipare a una discussione (se il movimento è post-partiti tutti abbiamo diritto di partecipare, no?). Non esiste ancora un qualunque array di server in grado di gestire un numero così enorme di accessi e per giunta in condizioni paritarie (uno vale uno!).
Vorrei conoscere una qualunque persona sana di mente che di fronte a una legge di rilevanza sociale, anziché assumersi in prima persona le responsabilità per le quali siede in Parlamento, possa attendere cinque anni affinché i punti della legge vengano approvati nella successiva consultazione elettorale, come se una elezione per una carica elettiva sia un referenum sul programma pentastellato.
Vorrei capire sinceramente quanto altro tempo hanno intenzione di sprecare, uomini e donne di buona volontà, dietro a questi due affaristi che stanno prendendo in giro un Paese intero per puro tornaconto elettorale e per un lampante conflitto di interessi, enorme, alla stessa stregua di quello del loro amico del passato, ora ripudiato, B.