#decadenza sì, ma siamo ancora anormali

 In POLITICA

Dice il senatore Giarrusso che finalmente la loro battaglia per il Parlamento pulito sta cominciando ad avere effetti. Altri politici di centrosinistra dicono che la decisione della Giunta per le Elezioni del Senato avvicina l’Italia alla normalità democratica che deve avere. Di contro i parlamentari del centrodestra, capitanati dal quasi ex leader semi decaduto, gridano al vulnus per la democrazia perché si è applicata una legge retroattiva.

Ora non credo che qualcuno mi possa mai accusare di avere simpatie per il Cavaliere ma dico questo: quanto sono lontane tutte queste dichiarazioni dalla realtà. Il centrodestra ormai ha così tanto inflazionato il concetto di golpe che non sarebbe credibile nemmeno se ci fossero i colonnelli al Quirinale. Quanto alle altre due componenti della politica: sicuri che siamo così vicini alla normalità? E cos’è un Parlamento pulito?

No perché la normalità, quella che viene sempre presa a esempio proveniente dagli altri paesi, dal Regno Unito alla Francia, dalla Germania alle nazioni scandinave, è quella che un condannato in via definitiva lascia – sua sponte – il seggio senatoriale e nemmeno è necessario dover convalidare l’elezione perché se non lo fa da solo ci pensano i suoi compagni di partito ad accompagnarlo gentilmente alla finestra.

Quanto al Parlamento pulito: cade solo Berlusconi, non cade un sistema che è prima di tutto culturale. Il sen. Giarrusso, da buon avvocato del Foro di Catania, è troppo smaliziato per non comprendere che non è l’assenza di Berlusconi dal Senato a far sì che il Parlamento sia pulito e con un aria respirabile. Anche perché il senatore Berlusconi a Palazzo Madama non è che si facesse vedere così spesso!

Per avere un Parlamento pulito, degno di essere tale, bisogna far sì che tutti gli eletti siano degni di sedere su quegli scranni e stia certo, il buon Giarrusso, che non si tratta soltanto di fedina penale.

È degno Vito Crimi di sedere in Parlamento, uno che ha preso in giro in diretta televisiva il Capo dello Stato che non si era addormentato? Sono degni i suoi compagni di gruppo che hanno aggredito la senatrice Del Pin, rea di voler esercitare il proprio mandato senza vincolo alcuno, nemmeno da Genova?

Sono degni i deputati pentastellati che usano un linguaggio penoso sui social network per attaccare colleghi nel dubbio rispetto alla linea ufficiale?

Ed è degna la senatrice Taverna che urlava come una lavandaia (con rispetto per le lavandaie, s’intende!) al termine del suo intervento sulla fiducia al Governo Letta?

Sicuri che siete così tanto migliori di Alessandra Mussolini, Mara Carfagna, Michela Brambilla, Nunzia De Girolamo, giusto per citare quattro parlamentari del PDL regolarmente insultate sul blog di Grillo con i soliti epiteti riguardanti i rapporti orali che dovrebbero compiere a favore dei commentatori della setta?

Ed è migliore un movimento che si scaglia come una ruspa contro la stampa che osa criticarlo, che pone all’indice del loro blog Vittorio Zucconi per un tweet amaro ma comprensibile (e condivisibile dal mio punto di vista)?

Ed è un movimento libero uno che pretende persino di scegliersi i giornalisti (Scanzi e Travaglio in primis), rifiutando gli altri in nome del presunto servilismo al governo e all’inciucio?

No, perché questa storia di scegliersi i giornalisti per le interviste e per propagandare è vecchia come il mondo e sa chi è stato, sen. Giarrusso, maestro indiscusso nello scouting di giornalisti servili? Proprio colui che volete far decadere, Silvio Berlusconi. Non è che siete così tanto diversi. Certo non avete rubato, voi. Ma i reati contestati a B. sono reati comuni, non politici.

Perché per quanto riguarda il rapporto con la Politica e con le Istituzioni non è che siete così diversi, dopo che un giorno sì e l’altro pure il vostro leader attacca Presidente della Repubblica e Parlamento!

La strada per il Parlamento pulito del senatore Giarrusso non è nemmeno cominciata, almeno fino a quando questi due partiti e movimenti non perdono gran parte del loro DNA populista.

Forse allora, cominceremo a marciare verso rappresentanti degni di sedere a Montecitorio e Palazzo Madama.

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