Ma la colpa è del #PD

 In POLITICA

È sempre molto istruttivo seguire le crisi di governo con un occhio alla TV e un altro a TW. Non è soltanto il cambio, il raddoppio, di una consonante. È proprio un altro mondo, quello dove la bava alla bocca prende il sopravvento, il normale astio si fa odio, la memoria non si interroga mai ed è come restare sospesi in un eterno presente.
Leggendo la mia timeline, partecipando per qualche minuto alla discussione attraverso i cinguettii, la sensazione della responsabilità della crisi di governo, della crisi in generale della politica italiana è soltanto del PD.
In effetti sto cominciando a convincermi anche io: d’altronde secondo i risultati di febbraio PDL e Movimento Cinque Stelle hanno insieme la maggioranza assoluta dei votanti e i loro leader non democratici, autoritari, intrinsecamente fascisti, pieni zeppi di conflitti di interessi (dall’immenso impero mediatico del Cavaliere al business digital-teatrale del comico genovese), non soltanto non sono mai scalfiti dall’opposizione interna (ammesso ci sia!) ma riescono a convincere (e i risultati elettorali ce lo ricordano) la maggior parte degli italiani.
Due pregiudicati in via definitiva, uno per frode fiscale, l’altro per diffamazione e omicidio colposo, due “delinquenti“, almeno nel senso tecnico del termine, tengono sotto scacco un intero paese e 60 milioni di abitanti.
Forse il PD e anche il partito del professor Monti dovrebbero cominciare a scegliere i vertici attraverso non le primarie, ma i casellari giudiziali: sarebbe meglio che Renzi, Cuperlo, Civati, Letta cominciassero a commettere qualche reato perché evidentemente questo gli italiani cercano, inclini più al misfatto che alla correttezza dell’impegno civico. Cominci il sindaco di Firenze a investire qualche vecchietta ai semafori di Firenze, a bordo della sua bicicletta, per poi passare a qualche altra spericolatezza al volante, magari poi cercando di minimizzare la portata civica del reato commesso.
Perché a questo siamo arrivati, nel discutere di politica: su chi ha le condanne penali più rilevanti. Ma poiché l’omicidio o le lesioni colpose sarebbero in qualche modo tollerate dalla “gente“, soprattutto se mai viene spiegato l’accaduto e mai viene manifestato un certo disagio per essersi comportato da stolto, cominci Renzi (o chi verrà candidato dal PD e dal centrosinistra) a insultare, diffamare, oltraggiare chiunque gli capiti a tiro!
Perché questo la maggioranza degli italiani vuole: il sangue e la merda.
Se poi questo è ancora insufficiente per il popolo italiano, sempre attento a queste faccende, può cominciare sempre a corrompere i giudici, farsi proteggere da Matteo Messina Denaro, distrarre fondi neri che potranno comunque tornare comodo quando si tratterà di comprare parlamentari e magari farsi portare a Palazzo Vecchio una carrettata di mignotte, prima di scendere in piazza per un Giorno della Famiglia (o famiglie), quella tradizionale, cristiana, cattolica, fedele, non violenta, da mulino bianco.
Perché è di tutta evidenza l’incompetenza del Partito Democratico nel rispetto del codice penale: viene indagato e processato Penati a Sesto? E il partito lo sospende e poi l’espelle, anziché glorificarlo e magari imporlo come giudice costituzionale al proprio Presidente. Tedesco viene raggiunto da un mandato di arresto dalla procura di Bari? E loro gli votano a favore dell’arresto perché si basano soltanto sulle carte processuali e sull’assenza del fumus persecutionis. Arriva il ciclone della banca senese, il Monte dei Paschi di Siena, grazie alla quale il Movimento Cinque Stelle fa il pieno alle elezioni, e poi si viene a scoprire che i giudici in mano non hanno nulla, non c’è reato soltanto la gestione dissennata di alcuni manager ma niente di penalmente rilevante (a meno che anche per i grillini le toghe siano rosse, s’intende!)!
Insomma sono dei dilettanti!
Comincino a delinquere sul serio, investano le persone, le diffaminino, li calunnino, frodino il fisco, corrompano giudici e parlamentari, inquinino le prove.
Soltanto così – forse – la maggioranza degli italiani potrà sceglierli, attraverso una competizione alla pari e non viziata all’origine dall’assoluta incapacità di un partito e di una leadership di stare in contatto con il comune sentire di un popolo intero.
Che non è certo il bene comune, ma il proprio personale tornaconto.

Recommended Posts
CONTATTAMI

Per qualunque informazione scrivimi e ti risponderò al più presto possibile.

Not readable? Change text. captcha txt
0
VINCENZOPISTORIO.COM