#Barilla, la tradizione e le #Boldrinate
Mi piacerebbe che coloro che in questi giorni hanno svillaneggiato la Presidente Boldrini, persino con i soliti demenziali e schifosi riferimenti sessuali, si astenessero dal condannare le dichiarazioni di Guido Barilla sugli spot con le famiglie gay. Perché se non hanno compreso il significato squisitamente simbolico, della battaglia che la Presidente della Camera sta combattando sul ruolo delle donne, allora non possono certo indignarsi per una frase stupida e triste come quella pronunciata da Barilla.
Quelli che oggi si stracciano le vesti perché Barilla ha parlato di “famiglia tradizionale” dovrebbero comprendere che proprio questa visione della donna – quasi obbligata nella “tradizione” – è l’oggetto della lotta simbolica della Boldrini. Probabilmente non è stata molto brava a comunicarlo: il suo discorso e i suoi esempi hanno suscitato risa e non empatia, ma se riflettiamo a fondo al cuore del problema troveremmo che quello che Laura Boldrini sollecita è il togliere il burqa alle donne italiane. L’obbligo di essere massaia non può avere cittadinanza in una società del XXI secolo: può essere una scelta individuale e familiare, ma compito di ogni società civile (e della nostra in particolare che lo prevede nel famoso articolo 3 della Costituzione) è rimuovere gli ostacoli affinché tutte le discriminazioni vengano eliminate.
Poi ci sarebbe da aprire un capitolo sulla famiglia tradizionale da “Mulino Bianco” aperto da Barilla: qual è la famiglia da spot per lui?
Quella costituita da mamma, papà e figli?
È tradizionale la famiglia dei tempi di Abramo, quando i figli venivano generati dall’unione con una schiava per avere l’erede? Oppure la sua versione più moderna quando li si concepiva magari con la sorella?
E tradizionale per quale società? Per quella italiana del XXI secolo oppure per quella di 70-80 anni fa (forse anche meno) nella quale i matrimoni venivano combinati?
Fa parte della tradizione familiare avere un’amante oppure la doppia famiglia per coloro che viaggiavano spesso per lavoro?
È tutto riconducibile al sesso e quindi alla procreazione?
Ora a parte il fatto che Barilla dovrebbe conoscere (credo) che ci sono un sacco di modi per fare sesso e non “procreare“, quindi né più né meno del sesso omosessuale, allora anche una famiglia cosiddetta normale con figli adottivi non sarebbe opportuno presentarla negli spot!
E lo stesso dicasi per le famiglie “naturalmente” sterili, come quelle costituite da un solo genitore (vedovi, separati, single) che non possono “naturalmente” allargarsi, mancando la materia prima!
Quello che stupisce in certe posizioni, che persino nella Chiesa con questo Papa si stanno a poco a poco sbiadendo, è che si continua a ritenere l’atto sessuale (praticato o potenziale che sia) come fondamento della famiglia, quando invece è ampiamente assodato e dimostrato che è l’amore alla base di qualunque famiglia.
Di questo avrebbero bisogno i nostri bambini, non di spot pubblicitari falsi come le banconote stampate con la fotocopiatrice di casa!
p.s. naturalmente nemmeno stiamo a considerare il proliferare di violenze e omicidi che si stanno avendo ultimamente, in massima parte tutte dentro matrimoni e famiglie tradizionali, e quasi sempre con vittime di sesso femminile.
p.s. 2 #boldrinate è l’hashtag su Twitter dedicato a prendere in giro la Presidente della Camera e per scoprire quanto odio e quanto disprezzo c’è in giro.