Letterina per il personale medico del SSN
Illustrissimi ed Eminentissimi Professori, Dottori, Infermieri,
che prestate servizio nelle nostre strutture pubbliche e para-pubbliche, laiche e religiose, grandi e piccine.
Mi rivolgo a voi ai quali affidiamo pazientemente e talvolta rassegnatamente le nostre condizioni di salute. Prima che si diventi tutti fanatici del metodo Fornero, si chiede l’introduzione dell’articolo 18 e possibilmente inasprirlo per il personale pubblico; prima che chiunque di noi di sinistra, sostenitore da tempo immemore della necessità di un Servizio Sanitario Nazionale come via per la civiltà di una nazione; prima che ci si converta alle teorie del Tea Party e magari si fondi qui da noi un Coffee Party; vi prego di leggere queste poche, serene ma incazzate riflessioni.
Visto che pago le tasse fino all’ultimo centesimo;
Visto che il SSN viene interamente sostenuto dalla collettività, peraltro con compartecipazione (i famosi ticket!) e quindi anche il vostro stipendio;
Visto che ho due veicoli regolarmente assicurati e per i quali una parte del premio assicurativo finanzia il SSN;
Visto che siete dipendenti pubblici e dovreste sentire il peso di lavorare al servizio della collettività che vi garantisce di esercitare persino la libera professione nei propri ospedali;
Visto quanto sopra, non è che per caso vi togliete di dosso quell’espressione saccente, arrogante e presuntuosa che troviamo troppo spesso durante le nostre visite ambulatoriali e ospedaliere?
Comprendo che per quanto sopra detto chiedere di provare gratitudine e riconoscenza sia eccessivo, in quanto sentimenti antichi e ormai caduti miseramente nella retorica quotidiana, ma almeno un tantino di puntualità, sana educazione e capacità di ascolto è chiedere troppo, a quei già troppo maltrattati contribuenti che della vostra saccenteria, della vostra arroganza e della vostra presunzione si sono abbondantemente e irreparabilmente rotti il cazzo?