Il paese alla rovescia
Guardate – se avete tempo – la puntata di sabato della trasmissione di Lilli Gruber con ospite la professoressa Cattaneo.
Ascoltiamo le parole di questa scienziata, la biografia tutt’altro che borghese (figlia di una casalinga e di un operaio specializzato Fiat), l’enorme rilevanza mondiale dei suoi studi.
Poi ascoltate la storia degli stipendi e degli incarichi che manterrà a titolo gratuito e poi ripensate a quante minchiate avete sentito nei giorni successivi alla nomina della professoressa Cattaneo a senatrice a vita.
Che in Italia i ricercatori del livello della Cattaneo guadagnino 3300 euro netti al mese e ancora continuano a fare ricerca nel nostro Paese, è un qualcosa che dovrebbe farci arrossire per la vergogna e soprattutto ringraziarli in eterno per non essere scappati tutti all’estero, considerando le condizioni sociali e politiche sotto le quali devono operare.
Dovremmo studiare questo loro comportamento e questa loro dedizione alla ricerca in Italia: perché siamo quasi al livello dei tre misteri di Fatima, tanto è lodevole.
Come dice Severgnini, non è la professoressa a doversi giustificare di prendere una somma che potrà apparire alta ma che è niente rispetto ai direttori di centri di ricerca in occidente. Semmai sono altri ad aver permesso che questa gente, che ha in mano le chiavi delle nostre vite future, sia pagata molto di meno di altri dirigenti pubblici, sfruttando quella che per loro è una passione e una missione di vita, cioè darci una spiegazione scientifica del mondo circostante.
Se penso che un Direttore Generale del Tesoro, delle Finanze, della Previdenza guadagna cifre che spesso toccano il mezzo milione di euro lordi, a volte cumulando le cariche (e quindi i gettoni) nei Consigli di Amministrazione, mi chiedo quanto dovrebbero guadagnare i Direttori di istituti di ricerca scientifica come la Cattaneo, dagli studi della quale dipende persino la salute futura dei cittadini, italiani e non.
È un paese capovolto: dove chi dovrebbe guadagnare di più guadagna di meno.
E per giunta si deve sorbire sulla sua pelle gli insulti leghisti, pentastellati, sallustiani, belpietresi sulla carta stampata.