IMU o non IMU, questo è il dilemma
Fra cinque ore circa, dopo un Consiglio dei Ministri che si preannuncia decisivo, sapremo se la tanto odiata imposta sugli immobili sarà modificata e come. Su queste pagine non si è fatto mai mistero che si ritiene giusto e democraticamente corretto che un’imposizione fiscale sulla prima casa ci debba essere, con opportuni semmai correttivi per renderla equa, trovando il modo di scovare tutti i furbi che in Italia non mancano mai, ma si è sempre pensato che – a fronte di servizi che si richiedono quali la pulizia delle strade, l’illuminazione pubblica, i trasporti pubblici, i proprietari di immobili (e gli inquilini per i servizi) devono contribuire.
Nel corso della campagna elettorale abbiamo assistito alla demagogia più irritante sulla prima casa, per poi scoprire che quelli che si lamentavano lo facevano maggiormente perché trovavano folli gli estimi catastali (che è un problema, ma non è il principio dell’imposizione fiscale sulla casa bensì soltanto lo strumento per il calcolo).
La prima casa è stata definita bene inalienabile, impignorabile, diritto della persona, e questo ancora oggi, pochi minuti fa da Carla Cruocco, deputata del Movimento Cinque Stelle.
Tuttavia, ieri sera, Peter Gomez, direttore del fattoquotidiano.it e quindi sicuramente non ostile alle strampalate tesi economiche di Grillo, ha chiesto a bruciapelo, a Cattaneo, sindaco di Pavia e già presidente ANCI prima di Fassino, la seguente cosa: “Io guadagno abbastanza, supero i 150 mila euro l’anno di imponibile, perché non devo pagare l’IMU? Perché non devo contribuire?“.
L’esponente del Popolo della Libertà ha farfugliato qualcosa, niente di epico, ma la domanda è rimasta sostanzialmente inevasa, così come rimarrebbe inevasa se rivolgessimo all’On. Cruocco la domanda “ma tutte le case sono inalienabili e impignorabili? Possibile che un appartamento normale abbia la stessa valenza di un attico?“.
La progressività dell’imposizione fiscale è uno dei cardini dell’equità di una società e proprio per questa ragione il nostro Paese è stato bacchettato a Bruxelles, perché sull’IMU si era fatto un regalino ai ricchi.
Ora ci auguriamo naturalmente che l’accordo che la maggioranza millanta di aver trovato non sia l’ennesima burla e si sia trovata una soluzione che comprenda sia una componente patrimoniale (come chiedeva il Ministro Del Rio) sia una componente di servizi che renderebbero più trasparente il controllo dei comuni da parte dei cittadini.
Resta il nodo della copertura di quei 2-3 miliardi di euro che vengono fuori dalla franchigia che verrà introdotta. Sembra che il governo farà leva sui giochi, tanto per cambiare, ed è lecito pensare – ormai ci siamo abituati – che aumenteranno i costi dei vizi (tabacco) e i carburanti. D’altronde se si deve fare cassa subito c’è poco da grattare: soltanto i 160 parlamentari pentastellati pensano che tagliando le indennità dei parlamentari si troverebbero miliardi. Ma non è colpa loro. Il capo è un ragioniere ma sembra che abbia dimenticato come si fanno le equivalenze. La signora Cruocco in questione, al microfono di Bonini di SkyTG24, ha affermato che soltanto loro hanno la soluzione per la completa abolizione dell’IMU, senza ovviamente dire qual è! Faccio notare che già qualche tempo fa proposero anche loro l’aumento dei proventi dai giochi sempre per fare cassa!
In ogni caso aspettiamo oggi pomeriggio: dal risultato che si otterrà capiremo se il Governo Letta andrà avanti così oppure se il combinato disposto con l’annosa vicenda della decadenza di Berlusconi porterà alle dimissioni dell’esecutivo e quindi il pallino ritornerà al Colle.