Normalità e regalità

 In POLITICA

Si saranno annoiati parecchio ieri sera, nella redazione de La Stampa, quando si è fatta l’ora di chiudere la prima pagina del quotidiano in edicola oggi.

Solo così mi spiego la fotografia – al centro – dei due eredi al trono, papa Guglielmo e il figlioletto Giorgio tenuto in braccio da mamma Caterina. Solo così mi spiego infatti anche il titolo “Non si fotografano così due futuri re“, che rimanda al pezzo di Vittorio Sabadin dove si riporta la reazione alle foto troppo borghesi che il povero nonno, Michael Middleton, ha scattato al principino.

Evidentemente Calabresi e Gramellini ieri erano veramente nauseati dalle nostre vicende nazionali per buttare in prima pagina la foto di qualche deputato grillino furente con la Boldrini o la stessa Presidente della Camera, impeccabile ed elegantissima, mentre presiedeva la seduta di ieri e dava degli immaturi ai cittadini pentastellati.

Solo così mi spiego come sia importante – per un quotidiano a caratura nazionale – riportare in prima le reazioni degli esperti della casa reale inglese che sono rimasti inorriditi dalla fotografia scattata dal nonno nel giardino di casa della famiglia di consuoceri più nota del pianeta.

Si viene a sapere che nonno Michele non ha adoperato una macchina sofisticata, bensì una molto economica, ha sbagliato l’esposizione, ha lasciato lo sfondo piatto. Tutte cose che qualunque famiglia normale nemmeno starebbe a guardare perché uno scatto in famiglia non è per forza un’opera d’arte.

Ma si sa quella dei Windsor non è una famiglia normale e forse è anche vero che bisnonna Elisabetta e nonno Carlo non abbiano gradito molto il pessimo primo ritratto ufficiale della famiglia reale. Pare che a Palazzo Buckingham ci sia qualcuno che stia cominciando a pensare che la famiglia Middleton si sta ad allarga’ un pochetto, come si direbbe a Roma. E c’è persino chi pensa sia irrispettoso che il piccolo principe non sia ancora stato portato in Scozia, a Balmoral dalla bisnonna coronata, e stia ancora trascorrendo troppo tempo con la sua mamma, il suo papà e i suoi nonni materni. Cioè è irrispettoso che questo bambino venga trattato come tutti i bambini occidentali, dove sono i nonni che muovono il sederino, che fortunatamente non è quasi mai reale, e vanno a trovare il loro erede.

Riporta il giornalista de La Stampa: “Anche William dovrebbe fare più attenzione: la sua famiglia possiede residenze e castelli in tutta la Gran Bretagna, dispone della migliore servitù e della migliore assistenza, ma lui ha preferito stare con suo figlio tre settimana a casa della suocera, come voleva la moglie. Se anche le famiglie reali diventano uguali alle altre, che senso avrà avere ancora una monarchia?”.

E qui che sta il nocciolo della questione perché non riguarda in realtà il futuro – già disegnato – per questo bambino, ma per un intero gruppo di potere e di parassiti.

Ora io sono italiano, vivo in Italia (a volte turandomi il naso, altre volte ringrazio il Cielo!), non me ne può fregare proprio nulla della monarchia inglese ma una cosa mi chiedo: come può una società come quella britannica, che in ogni aspetto della vita sociale fa dell’egualitarismo, delle pari opportunità e della meritocrazia un segno distintivo del loro progresso sociale, accettare che ci sia una persona, una coppia, una famiglia che sia – per definizione – diversa e che tale diversità duri per tutta la vita?

Sono un repubblicano convintissimo e credo che tutte le monarchie andrebbero superate perché chiunque voglia aspirare a rappresentare la propria nazione dovrebbe passare attraverso un voto diretto o indiretto del popolo e non per voluntas dei.

Mi si dirà che la monarchia inglese, al pari delle altre antiche dinastie europee, sia più un qualcosa di folkloristico e che muove l’economia, basti pensare a gadget e turismo in occasione di matrimoni, giubilei e nascite. Certo, comprendo bene: ma può permettersi una società che predica le pari opportunità e la meritocrazia, che guarda sempre con la puzza sotto il naso le altre democrazie europee, da quella francese a quella italiana, passando per quella tedesca, di fare la predica quando una normalissima ricca famiglia, come possono essere i Windsor, si pretende che sia sovraordinata a tutte le altre?

 

p.s. devo dire che ascoltare William alla CNN è stato gradevole. Penso sia consapevole che per lui il destino sia già segnato e fra un po’ non potrà di certo più giocare a fare il pilota della RAF ma avrà impegni istituzionali ben più gravosi, ma ho la sensazione che un po’ non gli piaccia proprio. Forse quello che più rode, a Palazzo Buckingham, è che questo giovane uomo – nonostante non abbia avuto più le cure materne dall’adolescenza – sia molto più pieno degli insegnamenti della madre, Lady Diana, che di quelli della famiglia reale. Non si sarà imborghesito troppo, è ricco sfondato e lo sa, ma cerca sempre non solo di apparire normale per salvaguardare l’istituzione ma – almeno così sembra – per salvare se stesso dalla curiosità morbosa dei suoi concittadini. Insomma se un giorno i britannici dovessero votare l’abolizione della monarchia e lo stesso tutti gli altri paesi che hanno il capo della famiglia inglese come capo di stato, ho la sensazione che proprio William sarebbe il più sollevato potendosi godere la sua famiglia, la sua bella moglie e il suo fresco figlioletto, proprio come chiunque di noi, in un paese repubblicano, riesce a fare.

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