Laura for President
Ci voleva una donna, una grandissima donna di sinistra, Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, per sbattere in faccia al Movimento di Grillo la dura realtà delle cose e cioè che ancora sono immaturi (per non dire estranei) alla democrazia rappresentativa e parlamentare.
Dove Bersani non è riuscito, dove Grasso non ha nemmeno tentato dopo la sceneggiate dei descamisados del Senato, forse era proprio necessario che fosse una donna, e che donna, a chiarire che non tutto è spreco nella democrazia e che la stessa ha un costo.
Ascoltare un deputato della Repubblica come Sibilia (M5S) che arriva persino a maliziare sulla data di convocazione di questa seduta lampo di Montecitorio perché così la Presidente si avvantaggiava tra una vacanza e l’altra dà la cifra dell’inutilità del voto di quegli 8 milioni di nostri connazionali a febbraio (mi dispiace sinceramente per coloro che in buona fede hanno sperato nel cambiamento a mo’ di roulette russa) e soprattutto la totale insussistenza – per il bene del Paese – di questi 163 parlamentari pentastellati che pensano che il mondo sia fatto tutto di scontrini e ricevute.
E diventa tutto ancora più surreale perché i sedicenti campioni di legalità e di onestà si sono presentati in meno della metà di quelli del principale gruppo della Camera, il PD, che almeno ha avuto la decenza di presentarsi con il suo segretario politico, Guglielmo Epifani.
Forse per una volta, la famosa equazione pdelle e pdmenoelle andrebbe rivista in m5spiùelle.
Perché sono molto più vicini la destra di Berlusconi e questo movimento di Grillo di quanto la vulgata corrente del Sacro Blog intenda propagandare.
Chiudo il mio sdegno con una riflessione riguardante il capogruppo al Senato Nicola Morra: afferma il discepolo di Grillo che “Con questa gente, Pd e Pdl, non vogliamo avere a che fare“, stroncando l’apertura governista di altri esponenti grillini. Ora – di grazia – vorremmo capire dai vertici parlamentari del Movimento Cinque Stelle per quale arcano motivo e per quale ragione inspiegabile dovrebbero essere le altre forze politiche, e in particolare il principale partito in Parlamento, a votare un Governo a Cinque Stelle se questi sono i toni.
Ah, dimenticavo: per chi fosse distratto dall’estate e dal caldo, il provvedimento sul quale hanno deciso di fare l’ennesima polemica era l’incardinamento del disegno di legge per la conversione del decreto sul femminicidio, reato che evidentemente è meno importante degli scontrini delle brioche dei nostri deputati cittadini.
p.s. ho come la sensazione che il Porcellum non dispiaccia poi tanto a Grillo, vero?