25 luglio 1943 – 30 luglio 2013

 In POLITICA

Sono trascorsi 70 anni esatti dal giorno in cui il Gran Consiglio del Fascismo approvò l’Ordine del Giorno Grandi che provocò la caduta di Mussolini, la fine del regime fascista e l’inizio della guerra civile nord del nostro Paese.

Sette decenni e qualche giorno dopo la Corte Suprema di Cassazione si riunisce per confermare o meno una doppia sentenza, di primo e di secondo grado, che ha stabilito che un successore di Benito Mussolini, pur ricoprendo la massima carica del Potere Esecutivo prevista dal nostro ordinamento, il Presidente del Consiglio dei Ministri, continua a farsi i cavoli propri e come se non bastasse mettendo in atto una colossale macchina per evadere il fisco.

Cioè mentre era Capo del Governo e guidava le politiche economiche e fiscali italiane aveva costruito una governance dell’evasione che non ha eguali al mondo.

Ancora una volta il nostro Paese si trova di fronte alla fine di un’epoca e sceglie per chiudere il sipario un evento traumatico, diversamente violento, ovviamente, ma altrettanto democraticamente avvilente.

Che la condanna venga confermata o meno, che scatti o meno la prescrizione aprendo il solito stucchevole dibattito su prescrizione e assoluzione, sta di fatto che il popolo italiano non riesce mai a scrollarsi le incrostazioni del potere attraverso meccanismi democratici, preferendo all’epoca la guerra fra fratelli e oggi il gioco al massacro che – inevitabilmente – ci sarà a partire da martedì prossimo, con i peones berlusconiani che – comunque andrà – attaccheranno violentemente la Magistratura.

Speriamo che il 25 aprile arrivi presto.

 

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