Campioni del Mondo
Trentuno anni fa, in una di quelle meravigliose serate estive siciliane, provavo la gioia più grande che un bambino potesse mai provare! Nessun telecronista potrà mai eguagliare la triplice esultanza pacata di Nando Martellini al triplice fischio dell’arbitro brasiliano, mezzo intontito per la lezione di calcio inflitta ai nostri cugini teutonici!
Il tutto sotto gli occhi, il sorriso e la gioia di un enorme Presidente. Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo.
Potremo forse vincere altri titoli, come nel 2006 in Germania, forse anche il prossimo anno dando un dispiacere agli artisti del futból, i brasiliani, ma niente potrà mai eguagliare ciò che si provava nell’estate del 1982, quella gioia per i nostri eroi in mutande bianche e maglietta azzurra che dopo averci fatto tribolare nel girone di qualificazione, infilarono come uno spiedino e uno dietro l’altro Maradona, Zico, Falcao, Socrates, Boniek, Rumenigge e il mitico Littbarski, che a casa, davanti ai teleschermi e incuranti del fatto che poveri pargoli stessero ascoltando le loro parole, i nostri genitori apostrofavano con epiteti non proprio lusinghieri per la mamma dell’ala teutonica!
Ma quella notte e quel giro per le piazze di Catania, quando ancora il popolo italiano non era stato espropriato del proprio urlo da un venditore di fumo all’epoca palazzinaro milanese, rimarranno per sempre nei ricordi di noi bambini amanti di questo pazzo gioco del calcio, in grado di farci dimenticare ogni possibile guaio per quei novanta minuti dove torniamo a giocare ai soldatini!
E alla faccia degli snob alla Marco Travaglio io continuo a provare un’emozione particolare quando la tromba introduce la nostra bruttissima marcetta che abbiamo come inno nazionale!