Distrazioni di massa
La crisi economica deve essere veramente insopportabile in Europa per imbarcarci in una caterva di sdegno quale quello che sta emergendo a seguito delle rivelazioni dell’ex spia americana Snowden. Non che non ci sia motivo di preoccupazione dal fatto che veniamo spiati, intercettati e profilati. Solo che è il prezzo da pagare per la comodità. Dal momento in cui è nata la rete, abbiamo cominciato ad utilizzare il commercio elettronico, abbiamo iniziato a staccare biglietti on-line, abbiamo intrapreso la strada della ricerca della conoscenza attraverso i motori di ricerca, passo passo abbiamo ceduto pezzi di privacy e di libertà individuale.
Poi che ci siano le spie, che le ambasciate vengano attenzionate, non mi sembra chissà quale novità! Forse pensiamo che prima della caduta del muro di Berlino non accadeva? Stiamo scherzando, vero?
Poi ci sono delle cose che proprio non mi convincono: ma dov’erano gli stati europei quando Giorgino Bush fece a pezzi la Costituzione Americana e le fondamenta stesse della democrazia occidentale quando fu varato il Patriot Act?
E poi una cosa: ma com’è che tutti questi segreti vengono fuori soltanto dai servizi americani, dal Mossad, dalle intelligence europee e mai – proprio mai – dalle spie russe, cinesi, nordcoreane, birmane, siriane, iraniane e potrei continuare? Com’è che non si trova mai un dissidente di questi paesi nei quali ora il buon Snowden addiritttura chiede l’asilo politico, temendo la pena di morte prevista dall’ordinamento federale statunitense?
O da quelle parti le gole profonde non esistono oppure le lingue vengono asportate prima?
Infine – e la cosa che più mi preoccupa – ma com’è che vengono fuori sempre segreti del cavolo e mai quelli che contano davvero, dall’omicidio Kennedy al caso Moro, dalla trattativa Stato-Mafia al golpe di Mosca contro Gorbaciov?
A me sembrano tanto armi di distrazioni di massa, altro che rivelazioni epocali …