Chi fanu? Ammuccunu?
Violo temporaneamente l’embargo auto inflittomi qualche giorno fa soltanto per condividere questo post apparso sulla testata online diretta da Lucia Annunziata.
Innanzi tutto ricordo che nel 2009, dopo la sconfitta alle regionali sarde, in una sola regione, Walter Veltroni rassegnò le dimissioni nonostante alle politiche tanto male poi non aveva fatto un annetto prima.
Giusto per capire i dati delle elezioni amministrative di ieri in Sicilia riporto i risultati di alcune città (grazie agli amici di Noi che NON voteremo il Movimento Cinque Stelle):
Risultati M5S politiche 2013 – Febbraio 2013
Messina 27.7%
Catania 31.9%
Siracusa 35.3%
Ragusa 40.9%Risultati M5S Comunali 2013 (dati ufficiosi) – Giugno 2013
Messina 2.0% -25.7 %
Catania 3.2% -28.7 %
Siracusa 5.8% -29.5 %
Ragusa 15.9% -35%
Ora io capisco che lu veru surdu jè chiddu cca non voli sentiri, ma veramente gli attivisti e i simpatizzanti grillini condividono l’analisi del voto fatta da Beppe Grillo e contestata dalla senatrice Gambaro, probabilmente prossima vittima delle democratiche epurazioni via web?
Veramente ammuccunu fino a questo punto?
No, perché se così fosse, ci sarebbe veramente da preoccuparsi, non tanto della tenuta democratica del Paese, ma del costo di un TSO su scala nazionale.
Scrive Grillo: “L’esito delle elezioni è drammatico per l’Italia. Gli italiani, la maggioranza degli italiani, cominciano a perdere la speranza. E questo è molto triste”.
No Beppe, forse la maggioranza degli Italiani, che prima aveva creduto alle tue favole, stavolta non ti ha creduto. Forse perché a febbraio l’enorme cambiale in bianco che ti ha dato adesso ha ritenuto opportuno chiedertela indietro!
Comunque capisco perché il Movimento di Grillo non vuole essere un partito normale: perché dopo questi risultati il capo, il presidente, il segretario, il coordinatore, il portavoce, il megafono, il chiamatelocomecazzovipare, si sarebbe dimesso dopo cinque minuti dalla proclamazione dei risultati. E qualora non l’avesse fatto i suoi l’avrebbero fatto politicamente a fettine!
Se un movimento che parte dal basso, dai mitici meetup, dai cittadini fallisce addirittura nelle competizioni locali, dove gli interessi in gioco sono tutti locali, allora vuol dire che ha proprio fallito. Altro che non possiamo confrontare le amministrative con le politiche. Minchiate!
Adesso posso tornare all’embargo!
p.s. Noto che Grillo continua a chiamare Enrico Letta il Nipote Letta e la stessa cosa fa Marco Travaglio sul Fatto. Ma non si rendono conto di essere ridicoli nel continuare una cosa che può essere divertente la prima volta ma poi stufa? Lo sa anche mia figlia che lo scherzo è bello quando dura poco.