Un giorno glielo chiederò
Se un giorno dovessi avere l’occasione vorrei chiedere a Vittorio Sgarbi una cosa: per quale diavolo di motivo un uomo di un’intelligenza pazzesca, di una cultura straordinaria, di una conoscenza di arte e letteratura enorme, si sia voluto prestare – in tutti questi venti anni – al teatrino della polemica spicciola, quella inutile, quella che non porta a niente.
Al contrario è diventato una sorta di icona dell’antipatia, facendo dimenticare di sé tutto quello che avrebbe potuto – di buono – dare al nostro Paese.
Ecco il suo contributo di ieri sera all’ultima puntata di Servizi Pubblico:
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E mentre che ci sono vorrei avere l’opportunità di chiedergli come mai – data la confidenza – non abbia potuto convincere il Cavaliere a ricostruire L’Aquila anziché imbarcarsi in quell’obbrobrio che sono le new town. Forse un palazzinaro da quattro soldi come Berlusconi avrebbe potuto ascoltare uno storico dell’arte come Sgarbi.