I doveri dei gay
Mentre a Montpellier si consumava il primo matrimonio omosessuale della storia francese, per le strade della città del Sud della Francia si è scatenata un forte protesta da parte di chi contesta il provvedimento che consente a coppie dello stesso sesso di contrarre matrimonio. Mi è venuta in mente una cosa che diceva Guglielmo Zucconi, riportata più volte dal figlio Vittorio, e che affermava che bisognava dare ai gay il diritto di matrimonio perché ormai erano gli unici rimasti a credere nell’istituzione matrimoniale!
Era ovviamente un paradosso del grande giornalista e scrittore modenese ma che mi ha fatto tornare in mente che di solito si parla sempre (giustamente) dei diritti negati agli omosessuali e non si pone mai l’accento sui doveri che questi chiedono di potersi sobbarcare.
Forse eravamo un po’ troppo euforici il giorno del nostro matrimonio, che esso sia stato celebrato in Chiesa secondo il concordato o in un’aula comunale poco importa, per renderci conto che quando abbiamo apposto la nostra firma sotto il registro dei matrimoni abbiamo sì ottenuto alcuni diritti ma abbiamo anche contratto dei doveri.
Questa è una grande differenza fra il matrimonio e le cosiddette unioni di fatto che si propongono di ricevere dei riconoscimenti di diritti fra due persone, anche dello stesso sesso.
Insomma il matrimonio non è soltanto un vedersi riconoscere il diritto ad essere assistiti in caso di infermità, il diritto alla reversibilità della pensione o il diritto sacrosanto di vedere riconosciuta l’unione.
Ma ci sono anche i doveri, scritti nella Costituzione e nel Codice Civile, che obbligano i coniugi a fornire l’assistenza morale e materiale all’altro, il dovere alla fedeltà, alla collaborazione, alla coabitazione, alla contribuzione ai bisogni della famiglia (art. 143 c.c.).
Ora se anziché vedere gli omosessuali come coloro che pretendono dei diritti (giustamente) li vedessimo come individui che voglio potersi assumere delle responsabilità e dei doveri nei confronti di altri, forse le cose apparirebbero in maniera completamente diversa. Perché non mi sembra che ci siano invece tante coppie eterosessuali che invece – tali doveri – abbiano tutta questa voglia di prenderseli sulle spalle.
Forse dovremmo favorire chi si vuol caricare di responsabilità anziché scoraggiarli!