Prima delle 15

 In POLITICA

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Il sito ilfattoquotidiano.it, versione on line diretta da Peter Gomez del quotidiano fondato da Antonio Padellaro, scrive poco fa in homepage che la scarsa affluenza alle urne è colpa dell’indecente connubio fra PD e PDL.

Probabile che l’effetto inciucio porti a non partecipare alle consultazioni.

Tuttavia faccio osservare due cose: innanzi tutto che una volta si diceva che le democrazie mature avevano una scarsa partecipazione al voto. Si affermava questo soprattutto quando c’era chi provava a delegittimare il Presidente degli Stati Uniti d’America che spesso veniva eletto non soltanto con un bizzarro meccanismo elettorale (un porcellum stelle e strisce!) ma persino dopo una scarsa affluenza alle urne. Quindi delle due l’una: o abbiamo sparato cavolate allora o le stiamo sparando adesso.

Seconda cosa, un po’ più nostrana: del mezzo migliaio di comuni che vanno al voto il grosso del corpo elettorale è concentrato nella Capitale, dove il crollo dell’affluenza ha le dimensioni ciclopiche del 20% circa.

Ora al di là del fatto che questo dato complica notevolmente la lettura dei sondaggi della scorsa settimana e aprono uno di quei pomeriggi da fibrillazioni cardiache, la risposta al disgusto per i politici e per i partiti si esprime con il rifiuto del momento principe della democrazia, il voto. In altre parole, nonostante ci siano – al di là dei due partiti principali – 17 candidati sindaco e soprattutto la presenza del Movimento Cinque Stelle, fresco primo partito alla Camera sul territorio nazionale – il popolo sovrano spernacchia anche la novità pentastellata, la quale evidentemente qualche responsabilità sull’indecente connubio l’elettorato ritiene abbia, a prescindere dal Fatto che – da buon house organ dei grillini – ovviamente non riesce proprio ad ammettere.

Mi lascio andare ad un po’ di previsioni per Roma: Alemanno andrà al ballottaggio tranquillamente. Per Marino dipende proprio da questa astensione: se è distribuita in maniera uniforme allora non avrà problemi a giocarsi la partita fra due settimane, altrimenti Marchini o De Vito avranno qualche chance di andare al ballottaggio. Ma fra due domeniche – se l’andazzo astensionista sarà così forte e soprattutto se Marino non sarà della partita – Alemanno sarà confermato sindaco, con buona pace di Christopher Lambert Grillo e del suo Highlander.

La risposta della gente mi sembra abbastanza chiara: preferisco non votare che votare Cinque Stelle.

Benvenuti nella Casta, cari amici pentastellati.

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