Il sabato dei preti di strada
“Tanto più di ammazzarmi che possono fare?“, disse don Pino Puglisi qualche ora prima di essere freddato dalla mano mafiosa dei Graviano. Oggi è un sabato particolare per due città marittime, separate da nemmeno 450 miglia nautiche, che salutano due grandi preti di strada. A Genova gli ultimi si stanno riunendo per salutare il loro Don Andrea Gallo, scomparso qualche giorno fa nella sua comunità di derelitti, raccattati ed aiutati di notte, quando egli amava girovagare per la città ligure, perché è di notte che c’è chi ha bisogno di noi, diceva il presbitero.
Molto più a Sud, davanti al Monte Pellegrino che si erge a protezione della Capitale siciliana, il Cardinale Paolo Romeo ha appena ultimato una bellissima e durissima omelia, abbastanza insolita per il prelato siciliano, nella quale ha ricordato perché la Mafia ha ucciso don Pino.
Perché egli portava via dal contesto familiare mafioso quei giovani di Brancaccio: forniva loro un’alternativa attraente, una scelta fra il permanere nell’alveo della criminalità mafiosa o invece prodursi per la società, spendersi per gli altri e ripudiare la violenza delle loro famiglie.
Perché è questo che i preti devono fare: fornire esempi affinché i loro seguaci, i loro fedeli, le loro pecorelle possano scegliere la via giusta e non la strada della violenza e del sangue.
Grazie don Andrea e don Pino. Grazie dei vostri esempi. Speriamo che qui si possa riuscire – prima o poi – a farne tesoro.