Aveva ragione Sciascia

 In POLITICA

Aveva certamente ragione il mio enorme conterraneo, Leonardo Sciascia, quando ne “Il giorno della civetta“, descrisse perfettamente come fosse divisa l’umanità:

 

Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…

 

Ed è surreale che dopo aver aizzato gli animi, invocato i bombardamenti di Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama da parte di Al Quaeda, usato nei confronti di chiunque la rozzezza verbale che lo ha contraddistinto, in nome della sua professionalità di comico per la quale ogni indulgenza plenaria viene concessa, ecco che Beppe Grillo non ha nemmeno le palle di postare un proprio intervento sul suo blog per censurare il professor Becchi, di fatto l’ideologo del Movimento che tante volte è stato ospitato proprio su quelle pagine e su quelle di ByoBlu, il blog di Claudio Messora, uno degli esponenti più importanti del Movimento Cinque Stelle.

Ed è ancora più indigeribile che affidi ad un secco minipost, riportante la posizione dei gruppi parlamentari di Camera e Senato, la presa di distanza dal professore genovese.

Vedremo quindi a quale categoria apparterranno i parlamentari pentastellati quando il loro capo politico tornerà con la violenza delle sue parole a descrivere gli zombie, i morti e i funerali dei suoi avversari politici.

Vedremo se loro finalmente si affrancheranno da questo linguaggio, anche del loro capo, o se invece pure loro dovranno essere iscritti alla categoria del loro capo.

Quella dei quaquaraquà.

 

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