Morto un #PD se ne fa un altro
Non hanno nemmeno aspettato i novendiali, i nove giorni di lutto che la Chiesa Cattolica Romana riserva alla commemorazione del proprio Pontefice, che già ieri sera – dopo la morte del vecchio Partito Democratico celebrate nella piazza pubblica dell’aula di Montecitorio durante il primo scrutinio dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica – è nato un nuovo PD.
Guardate questa puntata di Otto e Mezzo e pensate che negli stessi istanti in cui Pippo Civati duellava – dominandola – su Daniela Santanché, nei circoli del PD, dopo un tamtam su Twitter con l’hashtag #occupypd, i Giovani Democratici, gli eredi delle federazioni giovanili di PCI-PDS-DS e di DC-PPI, occupavano le sedi del loro partito, completando in maniera plastica la rivoluzione nata in rete la sera prima quando era stato presentato l’accordo con la destra di Silvio Berlusconi sul nome di Franco Marini.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=7GpadD85DZg&w=300]Si sono riappropriati di quel partito che tanti entusiasmi, nel 2007, aveva suscitato nei giovani che si riconoscevano nella sintesi tra il cattolicesimo democratico e la sinistra riformista.
E vedendo ieri sera Pippo Civati mi è tornato anche a me un pochino di entusiasmo perché finalmente anche tra la nuova generazione del partito si manifestano delle leadership forti. L’unica preghiera che mi sentirei di fare a Renzi e Civati è quella di non replicare il duello fra Veltroni e D’Alema che tanti danni ha fatto al partito, sin dalla svolta della Bolognina.
Un nuovo partito, con una destra ed una sinistra interna, uno più rivolto al centro come Renzi e uno più rivolto ai liberal come Civati, può veramente essere perno di una coalizione vincente alle prossime elezioni. Sempre che la vocazione autolesionista del PD non abbia la prevalenza anche nelle giovani generazioni …