Il tuo intreccio e la mia libertà
Chissà cosa si direbbe se Massimo Giannini, vice direttore de la Repubblica, o Massimo Gramellini, vice direttore de la Stampa, registrassero 48 minuti di video, per dire la loro indisturbatamente sul Quirinale, e lo postassero sul sito ufficiale del Partito Democratico, primo partito italiano.
Chissà cosa si scriverebbe su Il Fatto Quotidiano dell’intreccio fra stampa e politica, additando i due giornalisti magari come pennivendoli al servizio della politica e del PD!
E chissà cosa si direbbe durante la trasmissione di Michele Santoro, Servizio Pubblico, per l’incredibile commistione fra giornalismo e politica, con le due caste che si auto-alimentano, contro la società civile!
Tutto questo naturalmente non avverrà perché Giannini e Gramellini continuano a fare i semplici giornalisti, mentre è accaduto un ritorno, sul blog di Beppe Grillo, del principe dei fustigatori dei costumi (altrui) Marco Travaglio, che oggi è tornato alla sua rubrica Passaparola.
Peccato che stavolta però il blog non sia più soltanto il progetto editoriale-personale di un comico come fu all’inizio, ma la piattaforma politico-programmatica di un partito. Che non lo si voglia chiamare partito è comprensibile ma non ne cambia la sostanza.
Oggi Marco Travaglio completa la sua metamorfosi e diviene quasi un Maurizio Belpietro: dico quasi perché l’unica differenza che vedo è che Belpietro è pagato su Canale 5 per la sua trasmissione, mentre Travaglio no. Per il resto non cambia nulla: il primo presta la sua opera sulle reti di un capo politico, il secondo idem.
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=OCgKpq9gxSw&w=300]Naturalmente ascoltare Travaglio sul canale pentastellato la Cosa è libertà di informazione indipendente; ascoltare un’intervista (quindi con le domande!) di un qualunque altro giornalista su youdem.tv sarebbe servilismo. Tutto chiaro, no?
p.s. per chi non lo sapesse youdem.tv è la TV internet (non più satellitare) del Partito Democratico.