Gli ingegneri del #M5S

 In POLITICA

Diceva il mio professore di Elaborazione Numerica dei Segnali, insegnamento che incomprensibilmente era stato rinominato in Algoritmi e Circuiti per Telecomunicazioni, che gli ingegneri, a differenze dei fisici e dei matematici, non dovevano preoccuparsi molto se dall’insieme di campioni ce ne fosse uno sballato e inatteso: se in un insieme di campioni che confermavano una determinata teoria ce ne fosse stato uno sballato allora si rimuoveva quel punto e oplà, tutto ok! Semmai era compito dei matematici e dei fisici teorici quello di spremersi le meningi per trovare le motivazioni a quella singolarità! Era un modo un po’ colorito e volutamente semplice per spiegare la differenza fra chi deve scontrarsi con i problemi pratici e chi invece deve porre le basi per le soluzioni teoriche, professioni fondamentali entrambe nella scienza.

Ecco se nel Movimento Cinque Stelle è vero che il più scemo è ingegnere, come sosteneva in campagna elettorale Beppe Grillo, dovrebbero adottare tale metodo ingegneristico per comprendere che il modello Belgio, al quale evidentemente continuano ad affidarsi, non è applicabile all’Italia. Non soltanto per la struttura profondamente divisa delle due comunità che costituiscono il Regno di Alberto II ma per la semplice ragione che è l’unico Paese ad aver sperimentato il non-governo!

Insomma, cari grillini, se siete ingegneri (e scemi come me) converrete che il modello al quale vi state ispirando è una singolarità in Occidente! E se proprio aveste avuto tutta questa voglia di lavorare e di far insediare le famose e tanto agognate commissioni allora avreste potuto far nascere il Governo Bersani, magari astenendovi alla Camera (conferendo valore politico a tale astensione, con un bel discorso magari non affidato alla vostra assurda, arrogante e saccente capogruppo!) e garantendo al Senato quel numero minimo di voti per far nascere il Governo Bersani. Ci saremmo evitati i saggi, la zanzara di Cruciani, gli attacchi a Napolitano, la gita fuori porta a Fiumicino e soprattutto i giornalieri editoriali di Marco Travaglio!

Saremmo stati un Paese normale, con un Governo, un Parlamento e le tanto famose commissioni permanenti, come la quasi totalità dei paesi sviluppati.

Invece ci troviamo che durante una conferenza stampa, nella quale viene annunciata l’occupazione dell’aula di Montecitorio come se fossimo a scuola, la capogruppo alla Camera Roberta Lombardi e il suo omologo al Senato, l’ormai famosissimo Vito Crimi, informano i giornalisti che:

  • alla gente non gliene frega nulla delle commissioni di vigilanza e di garanzia, COPASIR e VIGILANZA RAI: pazienza se il primo post politico del loro capo verteva proprio sulla televisione pubblica e ultimamente Grillo ha posto un dubbio sul suicidio del dirigente MPS, sospettando un omicidio degno dei migliori servizi di intelligence del pianeta. Per non parlare poi che proprio quelle due presidenze siano state richieste dai grillini qualora non venga loro dato Palazzo Chigi!
  • chiederanno l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi e dei suoi avvocati, ma si guardano bene dal capire che la Giunta per le Elezioni del Senato dovrebbe costituirsi in base ai rapporti di forza maggioranza-opposizione
  • affermano che andare a votare sarebbe una sciagura per il costo (400 milioni circa) e contemporaneamente che la legge elettorale non è una priorità.

Ora questi sono soltanto tre degli esempi che si possono portare sull’incredibile pressapochismo dei capogruppo del Movimento. Dico dei capogruppo perché per quanto si legge sui giornali e per quanto riportano i loro colleghi di altri gruppi, sembra che la voglia di lavorare ci sia veramente ma nello stesso tempo ci sia anche un certo numero di senatori e deputati grillini che stanno scocciandosi del protagonismo dei loro due front-end, specialmente per quanto riguarda un certo disprezzo dell’istituzione e l’arroganza che dimostrano quotidianamente nei confronti degli altri parlamentari e dei giornalisti.

Ora a parte il delirio di rappresentatività dell’On. Lombardi, non è che la “gente” è tutta eccitata perché si insedi la commissione permanente Affari Costituzionali o quella Esteri, del Bilancio e via dicendo! Forse alla gente interesserebbe che lo Stato, nelle sue articolazioni, ci sia e sia forte, in grado di dare risposte ai seri problemi che affliggono la nostra società. E non sono certo dieci giorni in più o in meno, con lo strumento delle commissioni speciali già posto in essere, che spostano di molto le cose.

Ho la sensazione invece che la strumentalizzazione sulle commissioni vuole sortire un duplice effetto: da un lato forzare la mano a una demolizione dell’equilibrio dei poteri dello Stato, tipico di chi ha una visione autoritaria della cosa pubblica. Dall’altro spingere – per puro tornaconto elettorale – i due maggiori partiti verso il governissimo che avrebbe anche l’effetto di sigillare alla sua poltrona Berlusconi in maniera tale da giocarsi anche il voto in Giunta per le Elezioni nella futura campagna elettorale (la voterebbero da soli l’ineleggibilità).

Ora in un paese normale, quando non si pareggia e non si riesce a formare un governo, si va a votare: e quello che la Lombardi chiama costo inaccettabile è in realtà un investimento, perché la democrazia ha le sue regole e i suoi costi, e non puoi pensare di essere tu, eletta per pochi centinaia di voti sul web, a sentirti depositaria di cosa sia accettabile o meno per tutti. Ma forse il timore delle urne, per i nostri deputati e senatori pentastellati, non è tanto quello di sprecare milioni, con il rischio di ritrovarsi lo stesso problema. La loro paura è quella di dover abbandonare il loro seggio, doversi confrontare nuovamente con gli attivisti per le parlamentarie e incappare nell’incazzatura di quelli che un governo l’avrebbero voluto e di dover sprecare il loro primo mandato quinquennale, ai sensi del loro non-statuto e del loro codice, in pochi mesi.

Insomma non ci vuole certo uno scemo ingegnere per capire che tutto questo è semplicemente ammuina.

p.s. una cosa sulle prassi regolamentari: cari grillini, le prassi, in giurisprudenza e in politica, non sono uno spartirsi le poltrone come avete sostenuto dopo la conferenza dei capogruppo. Servono a dare continuità al mondo politico, mondo che esisteva prima, esiste ora ed esisterà anche dopo la vostra – si spera breve – presenza in politica.

p.s.2 sempre molto sobrio Beppe Grillo nei suoi fotomontaggi, vero?

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