#Italia: Il paese delle anomalie

 In POLITICA

Siamo così tanto presi dal buttarla addosso al porcellum, la pessima legge elettorale che regola l’elezione di Camera e Senato, che nemmeno ci accorgiamo più di essere un Paese basato sulle anomalie.

È anomalo che soltanto una coalizione su sei alle scorse elezioni abbia scelto il proprio leader attraverso la partecipazione popolare; è anomalo che soltanto due partiti abbiano scelto lo stesso metodo per i parlamentari ed un terzo ha seguito una strada simile, attraverso la rete, ma senza grande partecipazione; è anomalo che il proprietario di tre televisioni nazionali possa aspirare a sedere di nuovo nella stanza dei bottoni oltre che su un bel seggio al Senato. Tante cose sono anomale. Ma una secondo me più di tutti.

Quando nel 2005 Angela Merkel vinse bersanianamente le elezioni tedesche non aveva la maggioranza sufficiente per governare. Il suo avversario, il cancelliere uscente e leader della SPD Gerard Schroeder, pur avendo perso le elezioni, avrebbe potuto allearsi non soltanto con i verdi – che in Germania sono alleati ormai storici del partito socialdemocratico tedesco – ma anche con l’estrema sinistra Die Linke di Oskar Lafontaine. Poiché in campagna elettorale se ne erano detti di tutti i colori e soprattutto poiché la sinistra estrema aveva delle posizioni poco conciliabili con la visione socialdemocratica ed europeista della SPD, Schroeder rinunciò a formare un governo di coalizione così radicale anche perché nei fatti uscito sconfitto dalle urne e possibile solo attraverso i meccanismi della legge elettorale (vedete che tutte le leggi elettorali hanno punti critici?).

Così CDU e SPD decisero di dar vita alla große Koalition, la grande coalizione, per rimettere in sesto i conti pubblici della Germania, fare delle riforme importanti del mercato del lavoro (di concerto e con la piena condivisione di responsabilità dei lavoratori e delle loro associazioni di categoria) e poi tornarono alle urne quando la Merkel vinse questa volta nettamente le elezioni.

In Italia ciò non è possibile perché se da un lato esiste un partito molto vicino alla SPD che è il Partito Democratico, dall’altro – con buona pace di Grillo che continua a mentire affermando che “tutti sono uguali” – non esiste un partito responsabile, conservatore, liberale come la CDU. E questa è un’altra – ben più grave – anomalia perché significa che non esistono valori condivisi fra destra e sinistra, costringendo il PD a inseguire un avversario – il Movimento di Grillo – che dall’alto della sua superiorità morale trascorre più tempo ad insultare il Segretario Nazionale del Partito Democratico che a presentare proposte di legge, motivo peraltro per il quale sono stati eletti, nominati e spediti qui a Roma!

 

p.s. siccome vogliamo anche esportare il nostro modello sociale basato sulle anomalie, direi che anche la permanenza del Popolo della Libertà nel Partito Popolare Europeo è un’anomalia: cosa abbiano da spartire Berlusconi con Merkel, Rajoy e Barroso proprio non riesco a vederlo! 

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