Il popolo che ama essere comandato
È da ieri sera che litigo su Twitter con un sostenitore di Silvio Berlusconi riguardo i processi milanesi del Cavaliere e la puerile giustificazione che impedisce la conclusione dei due procedimenti. Poi guardavo le reazioni in rete all’appello per un governo PD-M5S e ho constatato come la maggior parte degli italiani ami particolarmente essere comandati. Non so se sia una sorta di sublimazione di una fantasia sessuale sta di fatto che se escludiamo il Partito Democratico e la coalizione di centro-sinistra, le altre cinque maggiori coalizioni/partiti che si sono presentate alle elezioni politiche erano tutte centrate su una persona che non era stata eletta da nessuno, né da partecipazione popolare attraverso il meccanismo delle primarie, come Bersani alla segreteria del PD e a capo della coalizione, né attraverso i consueti congressi di partito.
Il PDL è Silvio Berlusconi: nessuno ne mette mai in dubbio la leadership, nessuno si sogna nemmeno lontanamente di chiedere un congresso, un convegno dove la linea politica si possa contendere e si possa soprattutto votare.
Scelta Civica si è coagulata attorno a Mario Monti e tempo di fare congressi ovviamente non ce ne era: vedremo cosa faranno di questi milioni di voti, che tipo di struttura pensano di realizzare.
Stesso dicasi per Fare di Oscar Giannino. Per quanto riguarda Rivoluzione Civile di Ingroia il discorso è diverso: da un lato si è riunito attorno all’ex PM un certo consenso radicale della società civile, però poi non è che sono stati convocati gli Stati Generali delle liste che hanno appoggiato il progetto, per scegliere parlamentari e organismi dirigenti. Niente. Solo un cartello elettorale che difficilmente avrà un seguito.
Infine il Movimento Cinque Stelle: nato dal blog di Beppe Grillo è una sorta di chiesa oltranzista. L’ex comico genovese si è autoproclamato garante, capo coalizione, megafono e portavoce. A dispetto del motto uno vale uno nessuno lo ha mai votato a quella carica, non è mai stata fatta un’assemblea nazionale degli iscritti (on line, naturalmente), non è stato fatto nulla, se non le ridicole parlamentarie che soltanto la mente di adepti acritici possono continuare a spacciare come procedura democratica.
È incredibile!
Questo Paese, che prima della cosiddetta Seconda Repubblica aveva tutti i partiti gestiti in maniera democratica (anche nel PCI c’erano le correnti) e si facevano congressi per stabilire la linea (e quelli della DC definivano di fatto i governi), adesso ama – in maggioranza netta e schiacciante – agglomerati politici nati attorno ad una persona e gestiti in maniera assolutamente poco democratica e trasparente.
Nel Regno Unito i laburisti, dopo la batosta delle elezioni del 2010, hanno avuto un enorme dibattito interno, sfociato nella lotta per la segreteria che vide i fratelli Milliband contendersi la leadership del partito. Negli Stati Uniti fuori dai due contenitori repubblicani e democratici non esce quasi mai nulla. In Germania, Francia, Spagna e in qualunque paese occidentale i partiti sono il normale luogo di dibattito politico, con statuti ben definiti, regole democratiche e votazioni congressuali.
Nella Repubblica Federale Tedesca il partito dei Pirati, sull’esempio del quale è sorto da noi il movimento grillino, sta miseramente scendendo nei consensi, dimostrando di fatto come la democrazia rappresentativa sia la migliore democrazia che abbiamo pensato in Occidente e che la cosiddetta democrazia liquida o diretta è semplicemente uno specchietto per le allodole. Nel migliore dei casi conduce all’anarchia (come i pirati tedeschi) nella peggiore all’autoritarismo (cinque stelle italiane).
Soltanto da noi l’unico partito strutturato su tutto il territorio nazionale, aperto, con le primarie e con una struttura federativa, è minoranza nel Paese, con circa un quarto dei voti delle ultime consultazioni, un terzo se consideriamo i voti di coalizione.
Poi a sentire molti intellettuali, tra cui Cacciari, il problema è proprio il Partito Democratico.
Non è che forse il problema è il popolo italiano che ama (feticisti!) essere comandato anziché essere governato?