L’uomo giusto nel paese sbagliato

 In POLITICA

Più ascolto le due interviste che ieri su Rai Tre Fabio Fazio e Riccardo Iacona hanno realizzato con Pierluigi Bersani e più mi convinco che il segretario del Partito Democratico sia l’uomo giusto se l’Italia fosse un paese normale.

Il gioviale Cardinale di Piacenza, come simpaticamente veniva definito da un sito per aggirare i sondaggi proibiti, è un perfetto leader di centrosinistra in un qualunque paese occidentale ed europeo in particolare.

È il nostro Paese ad essere sbagliato e quindi – se il suo tentativo di dar vita ad un governo dovesse fallire – a sinistra dovranno cercare qualcuno che in campagna elettorale martelli dal primo al sessantesimo giorno uno dei principali responsabili dell’ennesimo ritorno di Silvio Berlusconi.

È inutile continuare a sperare che in Italia ci possano essere socialdemocratici e popolari come in Germania, socialisti e gollisti come in Francia, conservatori e laburisti come in Regno Unito.

Perché solo in Italia si può sparare contro il Governo Monti per oltre un anno e poi proporre la prorogatio per lo stesso professore senza esprimere un voto di fiducia! Solo dei pazzi possono pensare che in una situazione di crisi economica senza precedenti come questa, con una crisi internazionale enorme in Medio Oriente e con Teheran che sfida sempre di più l’Occidente, ci possa essere un governo senza pieni poteri.

Soltanto in Italia ci può essere una totale mancanza di senso di responsabilità giocando allo sfascio delle istituzioni e alla distruzione totale della comunità.

Solo in Italia si può ammettere che un leader politico rifiuti di parlare con la stampa nazionale mentre troneggia su quella internazionale, come se i nostri giornalisti siano tutti venduti.

Soltanto in un paese profondamente malato possono esserci degli eletti alla massima carica di rappresentante del popolo che non sentano l’orgoglio di rappresentare il loro paese e tutti i cittadini, non soltanto i loro elettori, e rifiutino di essere considerati delle marionette nelle mani di due leader che nemmeno hanno avuto la faccia di presentarsi.

Non c’è dubbio: se l’Italia fosse stata la Francia, la Germania o il Regno Unito, Pierluigi Bersani sarebbe tranquillamente Presidente, Cancelliere o Primo Ministro. Ma siamo qui e quindi tutto ciò che in Europa sarebbe normale da noi è semplicemente la visione bizzarra di chi – come il sottoscritto – vorrebbe la normalità al posto dell’eccezionalità.

p.s. In Spagna, nel 2008, dopo le elezioni politiche, Zapatero non aveva la maggioranza assoluta delle Cortes. Ma l’opposizione fece nascere lo stesso il Governo per dovere nei confronti delle istituzioni, condizionando ovviamente l’azione dell’esecutivo durante tutto il mandato, tanto che poi l’ex Presidente del Gobierno dovette dimettersi e chiamare elezioni anticipate quando la crisi economica morse il paese iberico. Beati gli spagnoli che non hanno avuto il bisogno di affidarsi al Pueblo de la Libertad e al Movimiento Cinco Estrellas!

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