Chiarimenti e Rispetto
Ogni tanto guardo i tag qui accanto, in basso a destra nella rappresentazione cloud, e mi accorgo delle mie ossessioni periodiche. Come naturale che fosse i protagonisti della campagna elettorale hanno fatto crescere le dimensioni dei loro tag, soprattutto Silvio Berlusconi e Beppe Grillo, che a molti possono sembrare veri e propri miei tormenti quotidiani.
Allora chiariamo subito una cosa, anche per rispondere alla serie di amici che su web, sui social network e di persona pensano che io metta sullo stesso piano Berlusconi e Grillo.
Non c’è minimamente paragone fra i due e le mie critiche al programma del Movimento, per quello che possano valere le critiche di un blogger sconosciuto di fronte al principe dei blogger italiani, le ho già espresse molto tempo fa.
La mia non è un’avversione al loro programma per principio, anche perché su molte cose hanno ragione da vendere!
La mia è un’allergia all’ennesimo milionario imbonitore, che si atteggia a Duce e pretende di comandare e di esprimere giudizi sulle persone che non la pensano come lui.
Non mi piace la demagogia e il populismo, specialmente quando fa leva sulla pancia della gente che vive in un periodo di crisi: basta con questa storia di chissà quanto si risparmierebbe tagliando le auto blu! Basta!
Ma avete visto il servizio di ieri da Santoro sulla direzione del PD? Avete visto che soltanto il segretario Bersani e Massimo D’Alema (Presidente Copasir) avevano auto e scorta? Avete notato che Bindi, Franceschini, Violante e Gentiloni se ne sono tornati a casa a piedi? Avete visto qualche tempo fa in TV Giorgia Meloni parcheggiare la sua auto prima di cominciare un’intervista? Vi è mai capitato di vedere a passeggio Rocco Buttiglione, vice presidente della Camera dei Deputati, lungo Viale Parioli, senza scorta? O Massimo D’Alema portare a spasso il cane sotto casa senza bisogno della polizia?
La demagogia offusca la mente e fa perdere di vista i veri sprechi nelle Amministrazioni Pubbliche e nella politica. E chi spreca e se ne avvantaggia ringrazia e continua a ringraziare i vari demagoghi.
Non mi piace chi fomenta la guerra fra poveri. Non mi piacciono le generalizzazioni sia quando riguardano il lavoro di mille parlamentari (Scilipoti non vale un quarto di Sarubbi e quest’ultimo purtroppo non sarà in Parlamento, mentre il primo sì) sia quando riguardano i lavoratori del pubblico impiego (i famosi 4 milioni di stipendi da tagliare, secondo l’ultimo post di Grillo sul loro programma economico).
Anche a me piacerebbe che i livelli amministrativi siano riorganizzati, ma eliminare le Province, senza dare uno straccio di idea su come i dipendenti debbano poi sopravvivere, è puro populismo. Forse i dipendenti provinciali sono dei reietti?
Non mi piace chi usa un linguaggio violento nei confronti di cittadini che non la pensano come lui (ci ha chiamato collusi con il sistema): sono a favore del finanziamento pubblico dei partiti perché garantisce che sia Paperon de’ Paperoni che lo sfigato Paperoga possano fare campagna elettorale, e compito dello Stato è garantire che non ci siano distorsioni in questo finanziamento. Sono a favore di uno sviluppo sostenibile e non a favore della decrescita felice perché nella decrescita che sto sperimentando quotidianamente di felicità non ne vedo nemmeno l’ombra!
Sono forse colluso col sistema per questi motivi?
Non sopporto la supponenza di Grillo e della stragrande maggioranza degli attivisti e degli eletti del Movimento che – come è stato perfettamente visibile in tutte le televisioni: sembra che soltanto il Movimento adoperi la rete, abbia capito cos’è la rete o si muova con agilità su twitter e facebook! Tranquilli abbiamo anche noi skype, usiamo la rete, il cloud, e tutte le diavolerie che ci servono oggigiorno.
Non credo che la stampa italiana sia tutta di regime e soltanto Il Fatto Quotidiano sia espressione di libertà. Mi chiedo quanti nel Movimento di Grillo leggano altri giornali oltre a quello di Travaglio e quanti si formano la loro opinione soltanto leggendo Dagospia!
Non ritengo possa essere accettabile che un uomo politico, forte del suo milione di followers, offenda una donna, rea – a suo modo di vedere – di aver partecipato ad una trasmissione televisiva, con un turpe riferimento al suo orgasmo.
Infine così come Grillo, gli esponenti eletti del Movimento, i militanti, gli attivisti, i simpatizzanti ed infine tutti i suoi nove milioni di elettori pretendono – giustamente – il rispetto per loro, anche noi che abbiamo altre idee, che simpatizziamo per il Partito Democratico, che siamo di sinistra, che ci entusiasmiamo per le nostre primarie e che soffriamo come loro per la crisi economica, pretendiamo lo stesso rispetto. E lo stesso pretendono coloro che votano Berlusconi, Monti, Ingroia, Giannino, tutti gli altri o che addirittura non esprimono alcun voto.
Altrimenti, caro Beppe, se tu ci offendi per primo, se ci dici che siamo tre milioni di idioti in fila in una domenica di novembre, la prima volta abbozziamo e ti porgiamo l’altra guancia.
Alla seconda offesa però ci corre l’obbligo di difenderci.
Non perché siamo permalosi, ma perché abbiamo anche noi la nostra dignità.
E a Costituzione vigente la nostra, di dignità, vale quanto la tua.
p.s. Colgo l’occasione per unirmi agli auspici che ho letto in rete: Stefano Rodotà prossimo Presidente della Repubblica.