Il panino e la salsiccia

“Ti cunvincisti“, mi chiese l’amico che oltre venti anni fa mi invitò a quella che poi scoprii essere una cena elettorale.

“Mi sarei dovuto convincere di cosa?“, domandai. “A votare Democrazia Cristiana e mio zio“, mi replicò lui. “Non penserai che mi lasci convincere con un panino con la salsiccia!“, chiusi io il nostro scambio, posando il panino che avevo preso in mano.

Passando per piazza Conca d’Oro ho visto dei manifesti che venerdì scorso non credo ci fossero: “Se vuoi restituita l’IMU 2012 Vota Berlusconi“.

Sono passati due decenni, non esiste più nessun partito della Prima Repubblica eppure ancora l’elettorato italiano si basa su due cose: la propria pancia e la propria casa.

Abbiamo perso quanti di noi potessero ritenere che in Italia ci potesse essere spazio per una dialettica destra-sinistra come c’è in tutto il mondo occidentale. Non è così.

Ha perso Bersani, ha perso il centrosinistra, ha perso quella parte del Paese che non si vergogna di dire da che parte sta. Ed è troppo comodo prendersela adesso con i sondaggisti. Tutti i sondaggi davano un determinato risultato, tutti gli instant poll davano la stessa storia, poco fa alle 15, e tutti stanno dando le stesse proiezioni.

Ne ricavo una triste verità: come i democristiani di venti anni fa e i forzisti di dieci anni fa, adesso berlusconiani  e grillini evidentemente provano vergogna del loro voto.

Constato semplicemente che io non sono così: se mi chiamasse qualche istituto demoscopico non mi vergognerei mica di dire il mio voto.

Mi basta a questo punto pensare che sono io ad essere diverso e che non sono “acquistabile” da panini o da detassazione della casa.

E mi consola soltanto il fatto che almeno non sono solo.

p.s. a scanso di equivoci anche se la situazione dovesse ribaltarsi in termini di seggi al Senato considero queste elezioni una vera sconfitta per noi di centrosinistra. Bravi a Berlusconi e bravo a Grillo. Divertitevi in Parlamento.