Nomen non Omen
Un missile terra-aria, scagliato dal piede di Francesco Totti, ha riaperto – almeno fino alle 5 di oggi pomeriggio – il campionato di calcio di Serie A. Per quel poco che ho potuto vedere (gli ultimi venti minuti del match) la Roma avrebbe tranquillamente potuto segnarne altri due di gol, se non fosse che la porta bianconera è difesa dalla dea Calì in persona, sotto le forme di Gigi Buffon. Eppure nonostante questa mediocre prestazione dei suoi calciatori (e anche di lui come tecnico), l’allenatore juventino Antonio Conte se l’è presa con la Lega Calcio, rea di non difendere (con un calendario più leggero) la squadra campione d’Italia, che rappresenta il nostro Paese in Champions’ League.
Che strano questo Conte! Se Cesare Prandelli chiede stage per gli azzurri (che almeno i nostri colori li difendono per definizione) lui e i suoi colleghi hanno sempre da recriminare. Adesso invece che il Pupone di Roma ha abbattuto con un bolide, potente come un Tomahawk, la sacra porta della Vecchia Signora ecco che arrivano puntuali le lamentele sul calendario …
Conte di nome, ma non tanto di fatto!
p.s. Nella domenica elettorale il Milan disputa il derby con l’Inter, dopo aver affrontato in settimana il Barcellona in Champions, difendendo – secondo il metro dell’allenatore salentino – i colori italiani nella massima competizione europea per club. Aspettiamoci quindi – qualora il Milan si spari il partitone contro i Catalani e poi soccomba di fronte ai loro cugini – vesti strappate dell’allenatore del diavolo rossonero e accuse di interferenza in campagna elettorale della Lega Calcio …